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Finalmente il comune di Desenzano vuota il sacco

A Desenzano la Gelmini non era incapace, ma inadempiente

C'e' voluta un interrogazione parlamentare per far dichiarare al segretario comunale di Desenzano le ragioni della mozione che ha sfiduciato la Gelmini da Presidente del Consiglio comunale di Desenzano: "scarsa sollecitudine nell'adempimento dei suoi doveri istituzionali". E poi come premio l'hanno promossa Ministro.
11 febbraio 2011 - Redazione

Non ci piace sparare sulla Croce Rossa, e quindi eviteremo di infierire su un ministero che in barba al diritto allo studio ha fatto economia sulla pelle dei disabili tagliando le ore di sostegno (e beccandosi una condanna in sede civile) e contro i principi costituzionali ha discriminato gli insegnanti in base alla loro provenienza geografica, compilando graduatorie che secondo la consulta sono tutte da rifare (sempre a spese dei contribuenti).

Ci limiteremo pertanto a descrivere la nostra piccola campagna di trasparenza nella pubblica amministrazione, esponendo fatti nudi e crudi.

1) A ottobre su Wikipedia qualcuno scrive che nel marzo 2000 la Gelmini e' stata sfiduciata come Presidente del Consiglio Comunale di Desenzano del Garda per "manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa". (Qui trovate la pagina in questione)

2) Alla nostra associazione culturale sembra gravissimo che l'istruzione italiana sia guidata da una presunta incapace, e quindi vogliamo vederci chiaro e andare dritto alle fonti, perche' l'affermazione e' comunque grave: o stanno gettando fango su una prestigiosa istituzione, o le scuole sono affidate alla gestione di una incapace.

3) Il segretario Comunale di Desenzano, tale Edoardo Leone, ci risponde picche, dicendo che quell'atto e' stato affisso per due settimane all'albo del comune, e che ora non possiamo sapere cosa c'era scritto. La reticenza nel fornire copia di un documento pubblico ci insospettisce, e iniziamo a temere che quelle affermazioni non siano state inventate da un temerario utente di Wikipedia.

4) Alla fine, dopo uno scambio di missive in cui abbiamo ricordato invano al signor Leone che in Italia esiste il reato di omissione in atti d'ufficio, e che la legge garantisce l'accesso dei cittadini a tutti i documenti non espressamente secretati, compresa quella delibera, riusciamo a presentare una interrogazione parlamentare sulla vicenda grazie alla coraggiosa radicale Elisabetta Zamparutti, perche' vogliamo avere un riscontro certo sulle affermazioni pubblicate su Wikipedia.

5) L'interrogazione Parlamentare viene pubblicata sul Venerdi' di Repubblica

6) E adesso la novità di oggi: quando il caso esplode sulla stampa il dott. Leone si sveglia ricordandosi il diritto di accesso dei cittadini ai documenti pubblici, ma anche stavolta la delibera n.33 del 31 marzo 2000 non puo' essere visionata dai comuni mortali: Leone si limita a riferire ai giornalisti che la Gelmini e' stata sfiduciata perché in base a quanto risulta dalla delibera in questione "ha dimostrato scarsa sollecitudine nell'adempimento dei suoi doveri istituzionali tra cui il mancato controllo dell'attuazione di molteplici delibere consiliari". E dobbiamo credergli sulla parola.

7) Curiosamente, anche dopo aver divulgato i contenuti dell'atto al mondo intero, Leone continua a sostenere che chiunque richieda l'accesso a quel documento deve dimostrare di avere un interesse diretto, come se non fossimo tutti direttamente interessati in qualita' di cittadini, di genitori, di insegnanti o di alunni a sapere esattamente perche' una donna che va bene oggi come ministro dell'istruzione per l'intera repubblica, non andava bene nel 2000 come presidente di un piccolo consiglio comunale, al punto che perfino i suoi colleghi di partito hanno votato contro di lei perche' venisse sfiduciata e rimossa dal suo incarico.

8) Secondo fonti giornalistiche adesso il signor Leone starebbe "meditando una querela" nei confronti del Venerdi' di Repubblica, colpevole solo di aver riportato testualmente le informazioni contenute nell'interrogazione parlamentare. Ma non sarebbe stato piu' facile per lui garantire l'accesso a quell'atto pubblico e di pubblico interesse, senza alzare inutili muri di gomma?

Nel frattempo ci restano sulla punta della lingua altre domande per il segretario del comune di Desenzano. Dottor Leone, perché non ci fa leggere quella delibera nella sua interezza? Chi sono quei "pochi che hanno ottenuto copia del documento", menzionati dal quotidiano Brescia Oggi, e a che titolo hanno potuto ottenere una copia? Perche' quella delibera non e' disponibile sul sito web del comune di Desenzano a differenza di altri documenti? Perche' sostiene di non aver nascosto la delibera, pur avendo rigettato le nostre ripetute e legittime richieste di prendere visione di quel documento pubblico? Perche' almeno adesso non ne consegna una copia ai giornali per dissipare ogni dubbio su questa vicenda?

I misteri continuano...

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