Grillo, terrore dei partiti
Mi ha fatto particolarmente piacere udire, nei tanti incontri di Grillo con i cittadini della Sicilia, che lui non è il “Salvatore” e che i siciliani devono abbandonare tutti i vecchi partiti e votare per se stessi.
VOTATEVI! E’ la rivoluzione culturale e democratica che Grillo propone. Impegnatevi a trovare fra di voi quelli che meglio possono rappresentare i vostri interessi e risolvere i vostri problemi e mandateli in Parlamento, dopo avergli fatto firmare dal notaio che dopo due legislature non si ripresenteranno, e dopo avergli chiesto di presentare una fedina penale pulita e la dichiarazione di non essere mai stato iscritto ad un partito.
Ogni cittadino che accetta queste regole può iscriversi al M5S, mettere in rete i suoi dati, il suo curriculum, le sue idee sul territorio che può essere delegato a rappresentare, e poi saranno i cittadini del territorio stesso connessi in rete a votarlo (e se c’è qualcosa che non va sul personaggio, in rete viene fuori). Ci potranno essere degli infiltrati, ma questo è fisiologico in qualunque organizzazione (il Pci con tutto il suo apparato di sicurezza ebbe due infiltrati nel comitato centrale pagati dal ministero degli interni).
Tutto è perfettibile, ma di fronte all’attuale andazzo dei partiti che dai loro vertici nominano amici degli amici, amichette, capi bastone con pacchetti di voti, pregiudicati, piduisti, cricche, questa rivoluzione a 5 stelle mi sembra un enorme passo in avanti.
Il ragionamento che sta alla base di tutto è semplice: i partiti politici, all’origine autenticamente popolari, come PCI e DC, fondati da gente che aveva resistito e combattuto il fascismo, nel tempo si sono trasformati in cricche di potere, che si sono concesse agi da aristocratici, si sono spartiti tutti i posti statali, le ASL, la RAI, sono diventati CASTA inamovibile, soprattutto per il fatto che non esiste la regola che dopo due legislature chiunque, anche il Padreterno, va a casa.
Il necessario ricambio generazionale è mancato, le differenze tra destra e sinistra si sono affievolite, entrambe si affidano al capitalismo e al mercato. PD e PDL sono due partiti sostanzialmente di centro, insieme tengono in vita il governo Monti, e nel tempo hanno perduto sia potere nei confronti del governo della economia, sia credibilità nei confronti degli elettori, per la presenza diffusa di ladri, incapaci, mentitori professionali, approfittatori del denaro pubblico.
VOTATEVI! E’ ciò che Grillo propone per uscire dalla palude, fa appello ai cittadini e alla partecipazione attiva. E’ la cosa più giusta e democratica che si possa fare, ma ha messo terrore e scompiglio nei vecchi santuari della politica che già vacillano e sentono la pressione morale delle nuove regole del Movimento, tanto da far annunciare a leader di primo piano, come Veltroni e D’Alema, la propria uscita di scena.
La manovra mediatica per dipingere Grillo come un dittatore con ambizioni assolutiste e una organizzazione senza democrazia interna, si dissolve nel nulla di fronte ad un metodo per cui è il territorio che sceglie i suoi rappresentanti, e nessun nome è calato dall’alto, ma tutti sono tenuti a rispettare le nuove regole, compresa quella di non accettare un retribuzione netta superiore ai 2.500 euro.
Se son rose fioriranno! Ma di fronte allo sfascio etico, economico, politico, è obbligatorio cercare una strada nuova e l’unico che ci prova è Grillo.
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