Cocchibbelli
«Se ci volete far stare qui fino al 12-13 di agosto, sono problemi vostri... A quel punto ve la dovrete trovare voi una maggioranza».
Questa la spada di Damocle fatta penzolare a male parole dall’on. Cicchitto sulla testa del governo Monti a seguito della ferma intenzione di procedere a spron battuto sulla strada delle riforme, a costo di sacrificare l’ozio ferragostano dei nostri parlamentari in nome dello svecchiamento costituzionale del Paese.
Constatata la serietà della minaccia, è stato lo stesso premier, in occasione di un apposito Consiglio dei Ministri convocato d’urgenza, a proporre una serie di misure compromissorie nei confronti dell’accaldata maggioranza e allo stesso tempo salvifiche per le sorti dell’Esecutivo.
Anzitutto ai deputati sarà d’ora in avanti concesso di presentarsi in aula, come si stessero accomodando a un tavolino del Billionaire, con tanto di infradito ai piedi, esotico pareo ai fianchi e cocktail di scampi in mano.
Una volta raggiunto lo scranno, sarà loro concesso di immergere le estremità in una bacinella ricolma d’acqua periodicamente rinnovata dai funzionari delle Camere e strategicamente collocata sotto la pulsantiera del voto cagion principale di grondante sudore.
Trascorsa metà mattinata, echeggerà la campanella del gioco-aperitivo a bordo emiciclo: i Nostri interromperanno la stressante sessione lavorativa per sfidarsi in gare di populismo balneare, demagogia rivierasca e promesse da solleone.
Infine la ripresa dell’attività nel tardo pomeriggio dopo la sacrosanta siesta postprandiale (tempo che l’aragosta alla catalana rinunci a scalare l’onorevole stomaco), allorché ad alleviare lo sforzo finale sarà la solerzia dei ministri tecnici lesti a transumare tra i banchi dell’aula al grido di «Cocchi… Cocchi bbelli…».
E guai a pensare che si stano rivolgendo agli Italiani…
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