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Beni pubblici in pasto ai privati

L'Italia in svendita: Montitruffa 2012

Vendere pezzi di patrimonio pubblico a prezzi di realizzo con un mercato in crisi: e' questo il piano del Premier?
15 giugno 2012 - Carlo Gubitosa

Vignetta di Mauro Biani e Carlo Gubitosa

Certe volte una cattiva digestione mi provoca incubi complottisti che durano anche da sveglio. Stavolta dopo un eccesso di focaccia mi sono sognato che Monti stava preparando un piano di dismissione dei beni pubblici da vendere sottocosto agli stessi ricconi che hanno speculato sul debito sovrano, il tutto senza toccare un centesimo dei grandi patrimoni e dell'accumulo di ricchezza privata.

Nel delirio dell'incubo ho sognato che questo piano diabolico veniva portato a termine anche grazie ai voti dati al PD da quelli che credono nella difesa dei beni comuni e diffidano dei salotti buoni del capitalismo, con i voti antiberlusconiani di quelli che "chiunque meglio del nano", e con i voti degli ex-comunisti che vedono nel PD l'erede del PCI, mentre ha ereditato i peggiori vizi della DC.

Per ritrovare il senso della realta' non c'e' niente di meglio che chiamare Mauro Biani come esorcista delle mie ossessioni, e dopo aver visto la mia idea balzana trasformata in una stupenda illustrazione mi sono messo a ridere tranquillizzandomi.

A furia di leggere blog alternativi, uno finisce veramente per credere che Monti sia un maggiordomo delle banche e della finanza chiamato a gestire a beneficio dei suoi mandanti i rapporti tra noi e gli eurostrozzini che prima ci hanno gettato nella crisi del debito sottraendoci la sovranita' monetaria e ora ci vogliono pignorare il paese se non paghiamo gli interessi che stabiliscono loro.

Ma in realta' non c'e' niente da temere, il mandato democratico conferito a Monti dal popolo sovrano per bocca del capo dello Stato e' semplicemente un incarico tecnico per mettere i conti a posto con amministrazione ordinaria, rassicurare "i mercati" e poi andare al voto, e non una licenza di svendita del patrimonio pubblico. Giusto?

In fin dei conti alla Bocconi lo spiegano chiaramente che non e' il caso di alienare delle proprieta' quando il mercato e' depresso e si possono spuntare prezzi di vendita minori, e l'unico motivo che potrebbe spingere Monti ad una scelta cosi' avventata sarebbe una collusione con i poteri forti che comprerebbero quei beni pubblici a prezzi di saldo. Ma il nostro Premier ha detto che i poteri forti non sa neppure cosa siano, poi ha detto che li conosce e sa chi sono, ma sono contrari all'azione del suo governo, e quindi in ogni caso stanotte dormiro' piu' tranquillo.

Monti e i poteri forti

Nel novembre 2011, durante il discorso solenne alla Camera sulla fiducia al suo governo, Mario Monti dichiarava:

Poteri forti sono espressioni di pura fantasia che considero offensive…Di poteri forti in Italia non ne conosco, magari l’Italia ne avesse di piu’ di questi cosiddetti poteri forti.

Il 7 giugno 2012 il premier Mario Monti interviene al congresso ACRI (l'organo di rappresentanza collettiva delle Casse di risparmio e delle Fondazioni di origine bancaria) dichiarando che:

Il mio governo e io abbiamo sicuramente perso negli ultimi tempi l'appoggio che gli osservatori ci attribuivano da parte dei cosiddetti poteri forti: in questo momento non incontriamo il favore di un grande quotidiano, considerato voce autorevole dei poteri forti, e non incontriamo il favore di Confindustria

Quindi secondo il Monti di novembre il Monti di giugno che parla di "poteri forti" è un tizio che inventa cose di pura fantasia, per giunta offensive.

Prima dice di non conoscerli, poi afferma che lo ostacolano: ma questi poteri forti allora ci sono o no?

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