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Magnifiche telepromozioni per una cacca più trendy

Matteo Bordone, Wired.it e la moderna gestione delle feci

Cessi per gatti da 300 euri e Water con bidet incorporato: la nuova frontiera delle marchette
22 aprile 2012 - Carlo Gubitosa

Matteo Bordone

Il 16 aprile l'opinionista Matteo Bordone ci ha deliziato sul sito di Wired con la prova su strada di un magnifico tecnogadget: il cesso automatizzato per gatti da TRECENTOVENTINOVE EURO, con simpatico setaccio scuotimerda e funzionalità avanzate per il trattamento dei rifiuti organici. "Mai più senza", avrebbero detto su "Cuore" ai vecchi tempi.

A detta del nostro impavido tester il problema "è il costo... PER ALCUNI". Una giusta distinzione tra "chi può" e il popolino dei pezzenti che non sarà mai ammesso nell'olimpo della modernità, dove non devi trafficare con la sabbietta dei gatti ma solo smaltire una decina di chili di merda secca ogni due tre mesi svuotando il magico apparecchio.

Ora sto più tranquillo, e so di poter affrontare la crisi senza timore, al limite se va proprio male mi mangio il gatto di Bordone, o quello di qualche altro testimonal di arredi zootecnici. La cosa triste è che la mia generazione impazza su Wired e nei social network dandosi arie di modernità, ma in realtà al di là dei tecno-lustrini del web, siamo dei marchettari tanto quanto Vespa e Minzolini, anzi peggio perché noi siamo pronti a venderci per una manciata di sabbietta per gatti, loro almeno hanno fatto milioni.

Faccio uno sforzo di memoria per capire in quale forum di animalisti anonimi stufi di cambiare sabbia di gatto ho già letto il nome di Bordone, ma poi mi ricordo che la merda in questione non era di origine felina, bensì quella che il nostro impavido testimonial ha impastato coi suoi sofismi per gettarla addosso a Paola Caruso, la giornalista del Corriere della Sera entrata in sciopero della fame come forma di protesta contro il precariato cronico in cui sguazzano anche i culidipietra seduti ai vertici di via Solferino.

Cercando in rete una immagine adatta ad accompagnare questo articolo, scopro che Bordone e' addirittura recidivo, e nell'ottobre 2009 ha recensito anche un tecno-cesso per esseri umani (sempre su Wired, ça va sans dire) forse cercando di accreditarsi come esperto di stronzate oltre ogni barriera tra le specie. In fin dei conti di questi tempi i profili generalisti non sono piu' molto richiesti ed e' meglio ritagliarsi una nicchia tematica specializzata.

Col titolo "Macchine Domestiche: Sedute di piacere", Bordone descrive una tazza del cesso con bidet incorporato, che per la modica cifra di 2600 euri costituisce una "alternativa alla tazza di porcellana, alla carta igienica, al bidet italiano e al niente di niente internazionale", molto piu' economici ma noiosi e fuori moda.

A suo merito, va riconosciuto che Bordone sa appassionarsi ai prodotti di cui parla, come il grande Mike Bongiorno dei tempi andati. "Ci si vivrebbe volentieri, seduti sul washlet - spiega il poeta - anche solo a guardare il soffitto in un’estasi di coccole autoinflitte. Ve lo assicuro: nessun elettrodomestico potrà mai darvi così tanta soddisfazione. Garantito. Altro che plasma". E qui scoppio in lacrime per la tristezza di pensare a qualcuno messo cosi' male da avere come massima aspirazione della propria esistenza un cesso/bidet con telecomando e tavoletta riscaldabile.

Di solito i blogger sono molto permalosi, e quindi non mi sarei mai permesso di muovere queste critiche ad altri divi del web, ma dopo aver osservato le ospitate televisive di Bordone so che è uomo di spirito e non se la prenderà... in fin dei conti siamo tutti nella stessa barca.

E allora se avete phon per criceti, clisteri per giaguari o tecnobidet anti-emorroidi da farmi provare (ovviamente a pagamento) neppure io faro' lo schizzinoso e mi dichiaro a disposizione da subito senza ipocrisie e falsi moralismi. Un attimo però... io sono un giornalista, e quindi le marchette e gli spot travestiti da giornalismo mi sono preclusi dalla deontologia professionale!

La Carta dei Doveri del Giornalista alla voce "informazione e pubblicità" dice a chiare lettere che "il giornalista non assume incarichi e responsabilità in contrasto con l'esercizio autonomo della professione, né può prestare il nome, la voce, l'immagine per iniziative pubblicitarie incompatibili con la tutela dell'autonomia professionale". 

Ma dopo un rapido controllo scopro che anche Bordone e' iscritto all'ordine dei giornalisti e nessuna sanzione lo ha raggiunto, forse perchè gli spot dei tecno-cessi per umani e felini sono pienamente compatibili con la sua autonomia professionale. E allora bando alle autocensure: da domani anch'io proverò a tuffarmi nel magico mondo delle videopromozioni !!! Viva il libero mercato !!!

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