.....e un rutto lo seppellirà
- …. e un rutto lo seppellirà -
di Paolo De Gregorio, 6 aprile 2012
Malgrado tutta la storia politica passata e recente abbia dimostrato e dimostri, oltre ogni dubbio, che la prolungata presenza al potere degeneri sempre in forma di dittatura, che trasforma rivoluzionari in moderati, comunisti in monarchici, e che il potere politico dia più dipendenza delle droghe pesanti, ebbene l’umanità non riesce ad evolversi e continua ad invocare capi carismatici, caudilli, unti del Signore, uomini forti.
Purtroppo la “Storia si ripete” e tutti coloro che hanno voce: filosofi, preti, studiosi, quelli che spaccano in quattro un capello e ci spiegano come dobbiamo comportarci nella vita, si guardano bene dall’invocare regole nuove, quelle che trasformano i sudditi in cittadini, perché perderebbero il loro ruolo, profumatamente pagato, di complicare le cose semplici allo scopo di lasciare inalterato il potere delle gerarchie economiche e perpetuare la divisione di classe.
Eppure non sembra difficile stabilire che ogni carica elettiva, dal condominio al capo del governo, fino alle segreterie dei partiti, debba categoricamente avere un termine preciso, due mandati al massimo di 4 anni, e poi l’ineleggibilità deve essere assoluta, anche se si è dimostrato di essere degli ottimi amministratori della cosa pubblica.
Se in Italia oggi ci ritroviamo una classe dirigente vecchia e corrotta, né di destra né di sinistra, ma consociativa al centro, che si è spartita tutto, dalla RAI alle nomine delle ASL, dai presidenti dei teatri lirici agli appalti pubblici, che ha sistemato figli e parenti nei posti migliori, che oggi decide anche le nomine dei candidati in Parlamento dopo averci tolto il potere di esprimere preferenze, il motivo è senza dubbio la lunghissima permanenza al potere che finisce per trasformare anche le persone migliori, e mai in meglio.
Se appartenesse al senso comune la convinzione che la politica non è un mestiere, ma un servizio che le persone migliori di una nazione rendono al loro paese, dopo essersi distinte nella propria attività di lavoro o di presenza nel sociale, che ciò può durare solo due legislature e poi ognuno torna al proprio lavoro, e che non si ha diritto ad alcun vitalizio, ma solo ai contributi normalmente versati nella propria professione, ecco che come per magia scomparirebbero tutti quei mediocri che si buttano in politica per avere un lavoro e una pensione e venderebbero la madre pur di rimanere a vita nel giro della CASTA.
Sono “REGOLE” che non costano niente e potrebbero scardinare convinzioni stupide e masochiste che fabbricano sudditi e seminano scetticismo, fatalismo, rassegnazione.
Sicuramente ci avrebbero liberato da 20 anni di Berlusconismo e Bossismo, dalla loro decadenza fisica e morale, che ha bloccato l’Italia in una negazione della crisi, di cui questi personaggi, profondamente ignoranti non avevano compreso né la natura né la medicina da usare.
Paolo De Gregorio
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