In culo all'incunabolo!
Quella che era parsa sin da subito un’idea semplice e geniale si è rivelata alla fine un’impresa più ardua del previsto, che ha preteso dai suoi protagonisti non poco in termini di coraggio e tenacia.
Tutto ha inizio la scorsa settimana nella placida cittadina di Sesto Calende, provincia di Varese, allorchè all’orecchio del sindaco leghista giunge inattesa la notizia di un oltraggio letterario perpetrato da quella bolscevica della bibliotecaria: l’acquisto e l’esibizione sugli scaffali comunali del libello antipadano “L’idiota in politica – Antropologia della Lega Nord”.
Superato lo shock e digerito l’affronto, lo stesso primo cittadino si prodiga per rassicurare gli spaesati militanti: nemmeno un’infida sillaba di quel pamphlet rancoroso avrebbe trovato ospitalità tra le pareti domestiche del borgo ameno.
Convocati nel giro di poche ore gli attivisti, il sindaco condivide con loro la fulminea e banale intuizione: ogni mese, a turno, un militante avrebbe prenotato e quindi ritirato dalla biblioteca il libro incriminato in modo che nessun altro in paese ne venisse contaminato.
Nella sede del partito esplode l’entusiasmo, destinato in breve tempo a essere sostituito da un’atmosfera palpabile di perplessità e disorientamento.
Quel diavolo d’un borgomastro aveva però già previsto la reazione e provvede a consegnare agli astanti una mappa disegnata a mano con l’esatta ubicazione di quel mitologico plesso detto biblioteca comunale.
Passa qualche secondo e nuovamente il sollievo dei militanti cede il passo a una selva di ciglia aggrottate, che tornano improvvisamente a distendersi nel momento in cui il lungimirante sindaco fornisce un identikit dell’oggetto in questione: un parallelepipedo di pagine bianche scarabocchiate di segni grafici all’interno di due pagine più rigide dette copertine.
Un ultimo dubbio fa la sua comparsa sulle corrugate fronti dei Nostri e ancora una volta spetta al primo cittadino fugare qualsivoglia timore: «No, per ritirare un libro dalla biblioteca non è obbligatorio saper leggere».
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