Previsioni del week end: nubi sparse e fine del mondo
Degli scontri di Roma non ci interessa. O si? Ci dovrebbe interessare il fatto che mille violenti sono riusciti ad attirare l’attenzione su di loro facendo passare in secondo piano le motivazioni dei duecentomila manifestanti pacifici? Colpa dei candidi manifestanti, credevano di essere dei giocatori sul campo della concertazione sociale invece hanno scoperto di essere solo il pubblico da stadio che fa da sfondo alle imprese dei veri protagonisti dello spettacolo. E il pubblico non è necessario, si può anche photoshoppare a piacimento: folla accalcata, meno accalcata, festante, manifestante, colorata, grigia ecc…come ha dimostrato il presidente della Triestina che ad ogni partita in casa fa il tutto esaurito installando dei bei pannelli con finte foto di finti tifosi. “Ci poteva scappare il morto” ha risposto Maroni alla domanda: “Obiettivi di fine legislatura?”. Per il resto c’è poco da aggiungere, lo aveva detto Kossiga in un’intervista a Quotidiano Nazionale nel 2008: “Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito. Gli universitari invece lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì”. Ora occupiamoci delle cose più importanti: la chiusura di Star Academy. Il programma che doveva sostituire “Anno zero” di Santoro è stato chiuso per gli scarsi risultati conseguiti (a proposito di cantanti di talento, pochi giorni fa è nata la figlia di Carla Bruni e sa già cantare meglio della madre). Santoro, invece, sta organizzando i “Comizi d’amore”, tirandosi dietro carriole di critiche. Soprattutto per la richiesta di sottoscrizione di 10 euro per contribuire alla realizzazione del programma. Le contestazioni mosse riguardano in buona sostanza la richiesta di donazione da parte degli organizzatori ai potenziali fruitori di questo servizio. Ragionando così, cioè con la dannazione della donazione, dovremmo tutti fare a meno di Wikipedia e abbiamo tutti ben presente il senso di smarrimento avuto quando, recentemente, la versione italiana di Wikipedia ha oscurato le sue pagine per protesta. Anche al Giornale hanno detto la loro in proposito. Per capire il modo di pensare di quelli del Giornale basti pensare al deputato del PDL che, per giustificare il pareggio nel voto del rendiconto finanziario, ha detto che la magistratura influisce sul voto riducendo il numero della maggioranza, concludendo: “Tanto è vero che il mio collega Alfoso Papa non potrà votare perché è trattenuto (trattenuto=in galera, arrestato) in carcere nonostante sia un deputato”. Chi riesce subito a notare che invece Papa è un deputato NONOSTANTE sia in carcere, può facilmente districarsi tra questi labirinti logici. Grande polemica sul concetto di “servizio pubblico” adoperato da Santoro, in questo anche Giorgio Merlo, del Pd, ha voluto dire la sua: "Di servizio pubblico ce n'è solo uno: la Rai". Qualcuno spieghi loro che ci sono anche aziende private, privatissime, che eseguono servizi di rilevanza pubblica, come può essere la TV, ma a Mediaset di certo non è una cosa di cui tengono molto conto, considerata la loro offerta di contenuti. La soluzione sarebbe dietro l’angolo: far presentare Star Academy a Santoro, giudici di canto: Marco Travaglio-Morgan, Sandro Ruotolo-Elio e Santanchè-Ventura. Tutto questo non sarà possibile: il 21 Ottobre ci sarà la fine del mondo. Parola del predicatore Harold Egbert Camping. Se state leggendo questo articolo evidentemente c’è stato qualche ritardo, magari la fine di ogni cosa arriverà dopo il weekend. Ma siamo spacciati senza possibilità di salvezza. Al massimo l’agonia si prolungherà un attimino per il ponte della festività dei morti, in modo da far coincidere la commemorazione defunti e, contemporaneamente, la nostra ricongiunzione con essi: segno di grande stile. Fatto sta che è finita la festa. Meno male direi. L’ultima notizia degna di rilevanza prima del gran finale è che la Samsung ha creato un modello di cellulare, il Galaxy Nexus, che si sblocca con un sorriso. Quindi, anche se la fine del mondo non verrà (ma verrà), non credo in Italia questo telefono avrà molto successo: non c’è proprio un cazzo da ridere.
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