l''insostenibile doppiezza dei preti
- l’insostenibile doppiezza dei preti -
di Paolo De Gregorio, 27 settembre 2011
Anche quando attacca Berlusconi la CEI e il suo capo Bagnasco sconfinano in politica, e la cosa non ci piace.
E l’intervento è squisitamente politico, dove il Vaticano arriva buon ultimo a fare critiche, dopo che tutte le parti sociali, Confindustria, sindacati, partiti, hanno chiesto al sultano di fare fagotto, pressato dal disagio sociale che vivono anche i cattolici, dal timore di essere tagliato fuori dal comune sentire e da una eventuale caduta del grande statista.
Intendiamoci bene, senza la crisi economica che morde anche il popolo cattolico e spinge verso rapidi cambiamenti, mai il Vaticano avrebbe attaccato B. la cui dissolutezza e attitudine a commettere reati è nota da almeno 20 anni.
Ma ciò che dà la nausea di questo intervento è il linguaggio usato da Bagnasco, dove il nome del destinatario delle critiche non si fa mai, omissione che fa immediatamente dire ai cattolici in politica che la critica è per tutta la classe dirigente e non va strumentalizzata.
Ecco una frase testuale del “Commissario politico” Vaticano (incomprensibile per i credenti): “nessun equivoco, la responsabilità morale ha una gerarchia interna che si evidenzia da sè, a prescindere dalle strumentalizzazioni. I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà. Ammorbano l’aria e appesantiscono il cammino comune”.
Se avesse voluto farsi capire dal popolo avrebbe potuto dire: “Berlusconi si occupa dei suoi affari e di organizzare ammucchiate invece di governare. Non votatelo più”.
Bagnasco parla in politichese, lui e i suoi avvoltoi neri calano sulla carcassa agonizzante del Cavaliere, e vogliono partecipare ai giochi per la sua successione, invocando la creazione di un nuovo soggetto politico culturale, un partito cattolico che sostituisca finalmente la rimpianta Democrazia Cristiana.
La Chiesa che non fa politica non è mai esistita! Essa, da secoli, non è un punto di riferimento etico, né morale.
E’ stata sempre profondamente di destra e reazionaria, ha tenuto il sacco ai criminali colonialisti che uccidevano e saccheggiavano in nome della Croce, ha inquisito e torturato, quando ha governato parte dell’Italia lo ha fatto con metodi barbari sfruttando i poveri e mantenendoli nell’ignoranza.
Un paese veramente democratico deve permettere ogni libertà religiosa, ma non deve avere nessun rapporto di tipo politico o economico con le varie confessioni, che devono vivere esclusivamente con il contributo dei propri fedeli.
Paolo De Gregorio
Se vuoi sostenere questo sito, Richiedi uno dei nostri libri e combatti con noi il degrado culturale.
Commenti
Inserisci il tuo commento