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ormai speriamo solo nel mercato

24 settembre 2011 - paolo de gregorio

- ormai speriamo solo nel mercato -
di Paolo De Gregorio, 23 settembre 2011

Qualche settimana fa, con la solita arroganza di chi è abituato a mischiare pubblico e privato, in diretta Tv, B. invitava ad investire nelle sue aziende che a sentire lui andavano benissimo in Borsa.
Il grande economista, oltre a spacciare la balla spaziale che eravamo fuori dalla crisi e che la nostra economia era in ottima salute, “dimenticava” di dare i dati veri sulle sue aziende, Mediaset e Mondadori, che hanno perduto rispettivamente il 60% e il 40% dall’inizio dell’anno, a fronte di un calo medio della Borsa del 34%.

La sfiducia del mercato quindi è sulla figura del proprietario di queste aziende, che viene percepito come agonizzante e al capolinea, presto impossibilitato a favorirle in materia di assegnazione delle frequenze, condoni fiscali (caso Mondadori) e vergogne come la legge Gasparri.
Se i cittadini, non sudditi, dessero una mano facendo calare gli ascolti delle reti Mediaset e non comprassero nulla, libri e riviste pubblicate da Mondadori, la via della dipartita avrebbe una bella accelerazione.
Ormai fa notizia il fatto che a Rai1, quando parlano Minzolini o Ferrara a Radio Londra, all’istante, più veloci dei neutrini, due milioni di non sudditi cambiano canale e in Rai per questo sta accadendo un putiferio.

Cari cittadini, quelli del 58% che sono andati a votare i Referendum, non sottovalutate la vostra forza, che può essere più decisiva degli scandali, dei processi, delle corruzioni, della finta opposizione, facciamo fallire queste aziende. Togliamo il ghigno dalla bocca di Silvio, Marina e Piersilvio, possiamo distruggere il più grande monopolio mediatico d’Europa, quel mostro che ha fabbricato deficienti e fatto vincere le elezioni al suo padrone.

Oggi, che anche due terzi del “servizio pubblico RAI” sono in mano a B., la situazione è di dittatura e ciò merita una risposta definitiva.
Il telecomando e il boicottaggio sono decisivi, usiamoli consapevolmente contro i dittatori.
Paolo De Gregorio

 

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