Arcore, Arcuri, Hardcore
Secondo Dell'Utri Mangano era un eroe perché la cosa normale è testimoniare ad arte per ricattare amici potenti.
Adesso scopriamo dai giornali che anche Manuela Arcuri è un'eroina perché la cosa normale è farsi trombare dagli amici potenti in cambio di soldi e carriera. Allora da oggi anche io mi autoproclamo eroe della patria, perché non ho mai inguaiato onorevoli con le mie testimonianze e non mi sono mai prostituito, e in più vado bene a scuola, non mi sono mai drogato e non ho mai copiato i compiti.
Qualcuno però dovrebbe spiegare che sono un eroe anche a mia madre, che si ostina a non comprarmi il motorino e ogni volta borbotta che "ho fatto semplicemente il mio dovere" e che in questo "non c'è nulla di eccezionale".
Il problema è ancora una volta la classe sociale: io ho potuto scegliere tra la tossicodipendenza e il "niet" al motorino, mentre ai piani alti della società c'è chi può scegliere tra il festival di Sanremo e le celebrazioni pubbliche delle tue virtù eroiche. Tanto alla fine chi sta dalla parte giusta cade sempre in piedi, e quello che perdi nella tua immagine pubblica spesso lo acquisti sul conto in banca.
Però mi rimane una curiosità: chissà cosa direbbe di me la gente se decidessi di rinunciare al diploma per andare in montagna a sabotare trasmettitori Mediaset: diventerei un eroe nazional-popolare, resterei un coglionazzo qualunque oppure dovrei sorbirmi i rimbrotti della sinistra al caviale sul ripudio della violenza contro i poveri tralicci innocenti?
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