Il pollo delle libertà
Un anziano ingenuotto e facilmente raggirabile. Un pollo da spennare, insomma.
Questa l’immagine di Silvio Berlusconi che emergerebbe dalle recenti indagini della magistratura, vedi il denaro estortogli dal parassitario connubio Fede-Mora o, ultima in ordine di tempo, l’inchiesta Tarantini e il ricatto ai danni del premier sul giro di escort generosamente messogli a disposizione per spezzare la monotonia dei soggiorni in Sardegna.
Si spiegherebbero così, alla luce della bambinesca credulità del Cavaliere, molte delle gaffe e degli errori imputati nel passato al presidente del Consiglio.
Ecco quindi il premier tontolone aprire le porte a quell’orda samaritana di infermiere in guepiere accorse sull’uscio di Arcore per imboccarlo di semolino e rimboccargli il plaid sulle ginocchia. Immaginate voi la sorpresa del Nostro alla vista di quelle stesse crocerossine improvvisamente discinte e abbarbicate attorno a un palo di lap-dance in supplichevole questua di contanti e appartamenti.
Oppure lo stupore nello scoprire che quello stalliere un po’ taciturno e ombroso consigliatogli anni addietro dall’amico Marcello amava tanto i cavalli da adagiarne con delicatezza la testa mozzata sui vellutati cuscini di ignari destinatari.
O ancora lo sbalordimento nell’apprendere che quella volta che il fidato Cesare s’era fatto prestare una busta grondante banconote dicendo che faceva un salto alla Mondadori, non era certo per comprare la collana completa della Harmony bensì per…
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