E tu… dove glielo metteresti?
Dura presa di posizione del sindaco di Bari Michele Emiliano contro il manifesto pubblicitario (6 metri di lunghezza per 3 di altezza) comparso negli scorsi giorni lungo le principali arterie stradali del capoluogo pugliese. Il poster in formato gigante ripropone infatti quattro fotogrammi di un’identica ragazza che posa discinta in un timido topless (per la serie: mi copro i capezzoli altrimenti mi busco una broncopolmonite) o tutt’al più vestita di un microscopico costume da bagno (quanto basta per non nascondere i contorni sinuosi di un occhieggiante lato B). Tuttavia non sono certo state queste immagini ormai inflazionate (vedi televisione e copertine patinate dei settimanali gossippari) a turbare il senso civico del primo cittadino, bensì il provocatorio slogan che le accompagna e che in teoria avrebbe dovuto riferirsi, con un voluto risvolto sibillino, alla marca di gioielli reclamizzata: “E tu… dove glielo metteresti?”. È di fronte a questa sfacciata umiliazione del corpo della donna che il sindaco ha deciso di intervenire e disporre l’immediata rimozione del manifesto destinato da quel momento all’oblio e al macero. Destino più che certo se la stessa agenzia pubblicitaria autrice del motto incriminato non avesse pensato bene di riciclarlo e offrirne l’efficacia comunicativa a un altro cliente. Naturalmente si è trattato di introdurre delle opportune modifiche. Sono state anzitutto sostituite le immagini della modella in posa con altrettanti fotogrammi rappresentanti, rispettivamente, un pensionato in fila alle Poste per il masochistico ritiro dell’anoressica pensione, un normale padre di famiglia tutto preso dalla vampiresca compilazione del modulo 740, una madre frustrata tra gli scaffali del supermercato sulle tracce delle offerte promozionali e uno studente pendolare che fissa sconsolato l’interno del portafoglio dopo l’ennesimo rincaro del biglietto. Quindi, sovrapposto in rilievo ai precedenti quadretti di vita quotidiana, lo slogan inalterato della precedente campagna pubblicitaria. A quanto pare il nuovo committente sembrerebbe aver gradito i ritocchi apportati e avrebbe ordinato una duplice copia del manifesto da esporre non tanto all’esterno quanto all’interno dei propri uffici a mo’ di promemoria. Nessuno stupore quindi se la scritta “E tu… dove glielo metteresti?” campeggerà a breve all’ingresso della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
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