Pece all'anima loro
Spiazzante editoriale quello scritto da Vittorio Feltri su “Il Giornale” a proposito della sanguinosa strage in Norvegia avvenuta nella giornata di sabato ad opera di un allucinato estremista di destra.
Quasi a voler rinfacciare l’appartenenza politica all’area della sinistra da parte delle giovani vittime, partecipanti infatti sull’isola di Utoya a un camping formativo promosso dal partito laburista, il noto giornalista rinfaccia loro di essere stati “incapaci di reagire”, nonostante fossero in preponderante maggioranza rispetto al pazzo esagitato, senza opporre la “benché minima resistenza” come se ciascuno pensasse “solo a salvare se stesso”. Ad avallare la singolare tesi una serie di esempi tratti dalla Storia che però l’esiguo spazio cartaceo non ha permesso di ospitare sulla prima pagina del quotidiano.
Ecco di seguito riportato l’epilogo dell’articolo così come rinvenuto nel cestino della redazione dalla solerte donna delle pulizie nonché nostra gola profonda:
«(…)La Storia umana è purtroppo affastellata di clamorosi episodi in cui la paura di massa di fronte all’incombente minaccia di un singolo nemico, dicasi UNO, ha impedito alla massa medesima di scongiurare il pericolo e farla franca. Come non richiamare alla memoria l’insulso panico che contagiò i viaggiatori del Titanic e impedì loro di coordinarsi per pisciare all’unisono su quel solingo cubetto di ghiaccio così da scioglierlo prima del fatale impatto? Forse che gli abitanti di Hiroshima, se avessero avuto l’avvedutezza di stendere le braccia in un gigantesco bagher collettivo, non avrebbero potuto respingere al mittente il gavettone atomico in caduta libera sulle loro teste? O gli abitanti della valle del Vajont, si fossero mostrati reattivi e ingegnosi sin dal primo scricchiolio della diga, non avrebbero potuto armarsi di braccioli e cannucce per prosciugare con un sol fiato lo schizzo d’acqua che li avrebbe innaffiati di lì a poco? E che dire dei non pochi avventori delle Torri Gemelle in quel fatidico 11 settembre e della loro incapacità di soffiare contemporaneamente a pieni polmoni per deviare la traiettoria del biplano kamikaze? Ma forse è proprio destino della specie umana essere incapace di tessere una trama comune pur di avere salva la pelle, se già all’epoca delle biblica città di Sodoma i suoi lussuriosi abitanti non seppero dare a bere all’Angelo della Morte una scusa del tipo: “Pensavamo fosse la nipote di Matusalemme…”».
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