"Pronto redazione di Libero? Togliete quella cavolata dalla homepage!"
Stamattina, per esempio, tutti a lamentarsi delle bufale di "Libero" e "Il Giornale", con titoli del tipo "Con l'Islam il buonismo non paga", e "Ci attaccano. La prima vendetta di Al Qaida dopo la morte di Bin Laden",
Molti segnalano anche le minchiate di Fiamma Nirenstein nell'editoriale del "Giornale", roba del tipo "non importa se sono state le vignette su Maometto ... ciò che importa è che la guerra dell'islamismo contro la nostra civiltà è feroce e aggressiva", aggiungendo "se verrà confermata l'ipotesi che nel corso della giornata è diventata sempre più robusta". E allora prima conferma l'ipotesi, e poi lancia le tue guerre sante, no? Dov'è finito il vostro garantismo? I "presunti innocenti fino alla cassazione" sono solo gli "onorevoli parlamentari" che vi danno la paghetta?
Ma la responsabilità è un concetto ormai sorpassato, e nessuno dei nuovi crociati chiede scusa per le boiate scritte sotto l'effetto di "ipotesi robuste" che si rivelano clamorose bufale alla prova dei fatti.
Alle 10:30, quando ormai tutto il mondo sapeva vita morte e miracoli di Anders Behring Breivik, il "biondo norvegese doc vicino agli ambienti dell'estrema destra xenofoba" i toni si smorzano, e tutti decidono che si tratta di una azione individuale e non di una "guerra del neonazismo contro la nostra civiltà", per usare le parole della Fiamma Nazionale.
Breivik viene asportato chirurgicamente dal suo "brodo di coltura", la parrocchia che frequentava non si trasforma in un covo di terroristi, la sua religione cristiana non diventa sinonimo di estremismo, non si estendono le sue responsabilità alla destra neonazista e lui si ritrova ad essere un "presunto attentatore", forse plagiato mentalmente da videogiochi troppo violenti.
Ma c'è chi si ostina a perseverare nell'errore. Come il sito di "Libero", dove continua a campeggiare in homepage la scritta "Al Qaeda attacca Oslo - autobomba e sparatoria".
E allora anziché piangere dagli amichetti di Facebook, chiamo la redazione milanese di Libero allo 02.999.666. Non ho neppure il tempo di riflettere sulle simbologie sataniche del doppio "numero della bestia" 666, visibile sia per dritto che capovolto nel numero della redazione, e mi risponde una gentile redattrice: "Deve ricaricare la pagina, abbiamo già corretto". "Continuo a caricarla, e sotto la foto di apertura c'è sempre Al Qaeda".
Quando si entra troppo nel tecnico la faccenda diventa una cosa da uomini, e a gentile redattrice mi fa parlare con un suo collega: quella che sembrava una didascalia era il titolo di un altro articolo, che appare in evidenza sulla homepage.
"E allora correggete il titolo, no? Se lasciamo queste inesattezze poi non lamentatevi se i musulmani si arrabbiano..." "Ha ragione, adesso provvediamo".
Il tutto si svolge nella massima cortesia e cordialità, e dopo pochi minuti "Al Qaeda attacca Oslo" diventa "Norvegia sotto attacco: autobomba e sparatoria".
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