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I no-tav non hanno le pozioni magiche, e i despoti romani gli invadono la terra

Se qui ci fosse Asterix, vi avrebbe gia' fatto il culo

Non siamo contro le ferrovie: siamo contro chi le costruisce facendo la cresta e ignorando i cittadini del posto
27 giugno 2011 - Ulisse Acquaviva

Asterix contro la TAV

Se fossimo in un fumetto, in Val di Susa ci sarebbe Asterix con la sua pozione magica. Avremmo visto elmetti azzurri volare per aria, poliziotti mandati da Roma scaraventati a fondo valle, scontri epici dove le mani nude vincono su manganelli e lacrimogeni, ruspe demolite a schiaffoni e feste notturne all'aria aperta per celebrare la vittoria contro gli invasori.

Se fossimo in democrazia, le grandi opere e le grandi spese sarebbero state organizzate a partire dal basso, invitando i cittadini di ogni territorio a presentare proposte concrete per lo sviluppo delle infrastrutture, affidando ai rappresentanti locali il compito di raccogliere e valorizzare queste proposte, e al governo il ruolo tecnico di esecutore materiale per realizzare quello che le comunita' richiedono, elaborano e progettano.

Se fossimo in dittatura, ci sarebbero dei movimenti di liberazione, pronti a rischiare in prima persona per far fallire i progetti del dittatore gettando sabbia negli ingranaggi con ogni mezzo necessario: scioperi, sabotaggi, blocchi ferroviari, noncollaborazione,   inviti alla diserzione e alla disobbedienza rivolti alle truppe della repressione.

Ma purtroppo non siamo in un fumetto, ne' in democrazia, ne' in dittatura: siamo in un regime invisibile dove la liberta' e' solo formale, cosi' come e' formale l'esistenza di una opposizione politica che rappresenti i cittadini piu' deboli.

In questo regime invisibile i diritti valgono fino a quando non vengono sospesi da uno dei Kapo' di turno, fosse anche un pregiudicato ubriaco di potere. Il riferimento e' a quel Roberto Maroni che oggi fa picchiare i cittadini ribelli, colpevoli di difendere la propria terra, mentre ieri chiedeva voti al grido di "padroni a casa nostra", e l'altro ieri veniva condannato con sentenza definitiva per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.

Per la Cassazione la resistenza praticata nel settembre 1996 da Maroni e degli altri leghisti contro gli agenti che stavano facendo una perquisizione nella sede della Lega "non risultava motivata da valori etici, mentre la provocazione era esclusa dal fatto che non si era in presenza di un comportamento oggettivamente ingiusto ad opera dei pubblici ufficiali".

Infatti gli agenti erano stati mandati da Guido Papalia, procuratore della Repubblica di Verona, che stava indagando sulla Guardia Nazionale Padana, sospettata di essere "un'organizzazione paramilitare tesa ad attentare all’unità dello Stato". Poi pero' quella organizzazione si e' fatta Stato e le indagini furono sospese per il banale principio che lo Stato non puo' indagare su se stesso.

Ancora una volta la democrazia e' sconfitta: vince la legge del piu' forte. Asterix, salvaci tu! Mai come oggi un fumetto puo' fare a livello culturale quello che le opposizioni non riusciranno mai a fare sul piano politico, per incompetenza, vigliaccheria o connivenza. 

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