Andreoli, toglici il denaro dalla testa e metticelo in tasca
Gentile dott. Andreoli,
ho trovato su Internet questa citazione attribuita a lei:
"La società del denaro non coglie la bellezza del mondo e neanche il suo affanno, riduce l'uomo a un salvadanaio che si può rompere troppo facilmente, lasciando solo dei cocci. L'uomo non merita di diventare un contenitore di monete. Questa è la follia, oggi talmente diffusa da sembrare normale. Ma non lo è."
Fa piacere sentire queste parole, perché da un paio di anni sto provando a lasciarmi alle spalle la società del denaro, dove ho lavorato con successo come ingegnere e con stipendi dorati, per affermare la società della cultura, della bellezza, del sapere, dello sviluppo umano. Ognuno ci mette ciò che sa fare, e io ci metto le mie competenze editoriali per sfornare libri e riviste che possano accendere neuroni assopiti nella testa di chi li legge.
Con un gruppo di eroi postmoderni e precari che scrivono, disegnano e lavorano gratis, stiamo cercando di dare dignità a pensieri critici che sono banditi dal dibattito ufficiale ed esclusi dal recinto della "Par condicio", come l'anarchismo, la nonviolenza, l'antimilitarismo, il femminismo antipatriarcale, il pensiero libertario, la critica al potere sotto tutte le sue forme, la cultura della decrescita, l'anticlericalismo mangiapreti e il cristianesimo radicale. Correnti di pensiero minoritarie e non convenzionali, che io trovo utili per capire il mondo anche quando non sono totalmente d'accordo.
Ciò nonostante, non è così facile sottrarsi alla società del denaro, e il salvadanaio rischia di andare in pezzi anche quando è troppo vuoto.
E allora la domanda è questa: per combattere la società del denaro, sarebbe disposto a devolvere in beneficienza alla nostra associazione gli introiti di una delle sue "ospitate" televisive? Ci dicono che i network televisivi siano molto generosi con i loro ospiti.
Oppure quando chiamano lei per parlare di qualcosa, mandi qualcuno di noi al suo posto: sappiamo essere brillanti, interessanti e telegenici al punto giusto, e non le faremo fare brutta figura. Molti tra noi sono anche laureati, alcuni insegnano in universita', qualcuno aspira al premio nobel. (Da quando Brunetta ha detto di averlo mancato per un soffio ci siamo ringalluzziti).
Può stare sicuro che la sua donazione sarà in buone mani: non ci metteremo niente in tasca, documenteremo tutto e utilizzeremo quei fondi per stampare i libri di saggistica a fumetti che abbiamo ancora nel cassetto, magari un bel manuale di educazione sessuale a fumetti fatto con la sua consulenza.
La nostra offerta è questa: per cambiare il mondo noi cercheremo di togliere il denaro dalla testa dei nostri lettori, ci mettiamo le idee e il lavoro di penna e di matita. Lei ci mette un pò di soldi "dirottandoli" dalla società del denaro per evitare che faccia altri prigionieri tra le nostre fila.
Se lei e gli altri grandi personaggi che invocano un cambio di mentalità non ci aiuteranno in questo sforzo, siccome non siamo ricchi di famiglia dovremo tornare a fare quello che facevamo prima: mestieri ben pagati ma lontani dai nostri sogni, perché quando sei a pancia vuota l'unica soluzione è tuffarsi di testa nella società del denaro.
Ci aiuti a dimostrare nei fatti che si può costruire una società alternativa a quella del denaro, perché altrimenti i soliti maligni sono già pronti a dire che il suo è solo un bel discorso da ricchi fatto a pancia piena per promuovere il suo ultimo libro dal titolo "Il denaro in testa" (peraltro pubblicato con Rizzoli, un editore di quelli che tengono in piedi la società del denaro con libri di plastica e tengono alla larga le piccole iniziative editoriali che vorrebbero campare di cultura).
Al di là di ogni polemica non le chiediamo un gesto di generosità, ma un gesto di coerenza: ci aiuti con un gesto concreto a toglierci dalla testa il denaro, anche se per pochi mesi. Così lei avrà dimostrato che un altro mondo è possibile, e noi potremo dedicarci alle arti e ai mestieri editoriali che amiamo.
Resto in attesa di un suo gentile riscontro e le porgo i miei più Cordiali saluti.
Carlo Gubitosa
Associazione Altrinformazione
www.mamma.am/libri
info@mamma.am
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