Il convitato di cerone
Imbarazzo ieri sera a Buckingham Palace quando un Berlusconi vestito da paggetto si è intrufolato alla festa di matrimonio tra l'erede al trono William e la bella Kate Middleton pur di presenziare a quello che già nelle prime ore della cerimonia veniva definito come l'evento del secolo.
Pare infatti che, appena venuto a conoscenza della voyeuristica cifra di 4 miliardi di occhi puntati sull'avvenimento, il presidente del Consiglio non abbia resistito alla tentazione di comparire nelle foto di rito e abbia quindi rinunciato alla serata casalinga dedicata alla difesa dei valori cristiani.
Lasciate perciò a bocca aperta sull'inginocchiatoio le impenitenti ragazzaccie giunte fino ad Arcore
per la consueta assoluzione del sabato notte, il premier ha preso il primo aereo per Londra intenzionato a guadagnarsi un posto nella storia della mondanità a fianco di David Beckam e del sultano del Brunei.
Giunto al cancello del palazzo reale, il nostro sarebbe riuscito a gabbare le guardie all'ingresso presentandosi come monarca di un ex minuscola colonia dell'Asia centrale appartenente decenni addietro al glorioso impero di sua Maestà e poi resasi malauguratamente autonoma a causa degli infidi governanti di sinistra che anche nel suo staterello avevano provocato calamità e sciagure.
Più che dall'effluvio di parole, i soldati si sarebbero convinti dopo aver visto a fianco del buffo avventore gli immancabili sherpa sottomessi e servili come nella tradizione dei regni himalayani.
Abbandonati in giardino Scilipoti e Cicchitto a far compagnia agli schnauzer nani della regina e ottenuta la casacca da un giovane maggiordomo in cambio di un diritto di prelazione per l'acquisto del Colosseo, Berlusconi si è diretto a gran balzi su per lo scalone fino alla sala del ricevimento.
Varcata la soglia e zittitasi la tavolata per l'imprevisto commensale, sembra che il nostro avrebbe rotto il ghiaccio sparando, nell'ordine, una battuta sul completo giallo-dissenteria della regina, una sulle preferenze sessuali di natura equina del principe Carlo e una su quelli che si schiantano contro i piloni della gallerie.
Esaurito il repertorio e intenzionato a restarsene taciturno visto lo scarso successo, il Cavaliere si è finalmente seduto a fianco di un'incantevole ragazza a cui si è subito presentato: «Piacere, Silvio».
«Piacere, Pippa» - la sventurata rispose...
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