La Rete disumana
"Restiamo umani", diceva Vittorio Arrigoni, un essere umano rimasto tale anche in mezzo alla più nera disumanità. Ma siamo rimasti sordi a questo invito, e il disumano dilaga in rete. C'è disumanità su Wikipedia, dove qualcuno vuole uccidere Vittorio anche dopo morto cancellando la pagina che lo riguarda, come se si potesse cancellare con un click la profonda traccia di vita lasciata da questo ragazzo. C'è disumanità sul sito ilgiornale.it dove l'utente "shark", squalo di nome e di fatto, mentre Vittorio era ancora nelle mani dei suoi sequestratori insultava le "anime belle" pronte a "stracciarsi le vesti per il futuro martire". E disumano anche io, tutte le volte che non ho aperto i messaggi di Vittorio, troppo pigro o vigliacco per guardare in faccia un orrore che a Gaza si ripete ogni giorno, sempre uguale a se stesso. Un orrore che Vittorio ha cercato disperatamente di far diventare notizia rischiando la vita per lanciare messaggi in bottiglia dal cuore di quel lager a cielo aperto: "Isreale ha ripreso a bombardare", "Gaza sotto attacco", "Urgente: Gaza sotto una pioggia di fuoco". "Terrorismo made in Israel". Nel mio computer ne ho trovati 27. Ne avevo aperti solo 5. Non ne avevo inoltrato nessuno. Perdonami Vittorio, soltanto adesso capisco che ti ha ucciso anche il silenzio, l'ipocrisia, la fretta e la superficialità di Internet. La stessa che oggi ti dà gli onori delle cronache, e fino a ieri ignorava il tuo dito puntato sulla tragedia del popolo palestinese.
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