Mamma!
“Se ci leggi è giornalismo, se ci quereli è satira”. Così si legge sotto la testata – “Mamma!” (sì, con l’esclamativo) – che non troverete in giro e dunque vi toccherà cercare. Ma ne vale la pena.
Questo numero 5 di “Mamma!” (56 pagine, offerta consigliata 7 euro) affronta in varie forme – fumetti, foto, satira mescolata a serietà – il tema “Africa e follia“. Contraddicendo la regola “sta zitto che tanto parlo io per te” lascia cinque pagine a due africanil. In apertura “La Somalia sta impazzendo” con foto e testi di Matteo Fraschini Koff (nato in Togo ma adottato in italia, ora vive in Kenia) racconta di una nazione sconvolta dalla guerra “dove pochissime ong si occupano di salute mentale”. Più avanti c’ è il caustico vignettista Gado (cioè Godfrey Mwampembwa) originario della Tanzania ma keniano di adozione che lavora per “Daily Nation”, il quotidiano più importante del Kenia.Ma i non africani che qui scrivono o disegnano sanno di cosa stanno parlando e spesso colpiscono duro. Un esempio è la quarta di copertina, l’efficacissima anti-pubblicità disegnata da Bubbamara. Il fustino “Cash” si presenta con tre briscole: “1) Elimina i cattivi pensieri: basta preoccuparsi dei poveri, l’elemosina lascia sereni. 2) Efficace anche con 0,5 £: tanto poi li recuperi con il caporalato. 3) Politicamente corretto: le donazioni sono chic e non disturbano i ricchi”. Proprio così: come Veltroni che si commuove nelle baraccopopli del Kenia, ci fa un libro, annuncia che andrà in Africa, poi resta in Italia (ma, per allargare lo guardo, si compra casettina pure a New York) e continua come prima.
Nel desolante panorama del giornalismo (ma anche la satira – costretta a fare più supplenze, dei precar-scuola – non è messa così bene come sembra) “Mamma!” andrebbe gelosamente difesa, sostenuta, fatta circolare, quasi presa a modello. E’ diretta da Mauro Biani e Carlo Gubitosa, autoprodotta “da fumettari e giornalisti”. L’unico modo di averla e aiutarla è abbonarsi, anche al formato elettonico, o diventare soci, con diverse opzionii. Se potete-volete farlo andate su www.mamma.am/abbonati oppure contattate la redazione (info@mamma.am, 06 916504836).
Fra tanti disegni, mappe (quella a pag 29, molto bella, è Creative Commons cioè “di pubblico dominio”), interviste, espedienti narrativi e perfino esternazioni (vere) di Kossiga, le recensioni e la posta, rischiano quasi di perdersi due frasette-frasone d’autore. Del buon vecchio Erasmo la prima: “Di me giudicheranno gli altri, eppure se la presunzione non mi acceca completamente ho fatto sì l’elogio della follia ma non certo da folle”. Del “rinoceronte” Eugene Ionesco la seconda: “La ragione è la follia del più forte. la ragione del meno forte è follia” (db)
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