Rivoluzione
La Libia è in fiamme. Ma Gheddafi non scappa in Venezuela, si vede che la sua tenda è ignifuga.
Dopo la Tunisia e l'Egitto ecco che adesso la rivolta ha colpito anche il nostro principale partner africano. E tutto perchè hanno visto l'intervista di Morandi ad Andy Garcìa a Sanremo.
Le proteste sono state subito contrastate con il fuoco dei militari libici sulla folla di manifestanti; scatenando così l'indignazione di tutto il popolo mondiale, dall'Europa fino agli Stati uniti. E ci credo, non siamo mica nella striscia di Gaza!?
Pensate che dopo tre giorni di silenzio persino Frattini ha sentito il bisogno di dire la sua:"Secondo me è stata più brava Belèn".
Il PD, invece, non ha perso minimamente tempo per criticare aspramente i bombardamenti effettuati dal raìs. Certe cose non vengono mai bene se non ti affidi ai cacciabombardieri della Nato.
Ma nonostante tutto Gheddafi non demorde:"Resterò qui fino alla morte". A no scusate, questo era Berlusconi; ha detto:"la rivolta è una farsa", perciò ha organizzato una contro-manifestazione in mutande.
E così, dopo i palazzi del governo incendiati, il fuoco sulla gente comune, il sangue dappertutto e migliaia di morti, anche il nostro premier ha deciso di fare qualcosa: per solidarietà organizzerà un festino, ma solo con donne mestruate.
Ormai la situazione è talmente critica che non è più possibile gestire la fuga dei rifugiati, che naturalmente tendono a dirigersi verso le coste più vicine e così sbarcano principalmente nella casa al mare di Baglioni.
Bossi non regge la situazione, nè tantomeno i consigli che ci giungono dall'Onu; anche perchè, lui non può farci proprio niente, vorrebbe portarne qualcuno a casa sua ma ha finito gli ingressi in cui mancavano gli zerbini.
A dire il vero, non per tutti si mette male ad esempio Fini è contento; gliene servono almeno una decina affinchè il Fli esista ancora al Senato.
Che poi, se ci riflettete un attimo, cosa ha un libico in meno di Barbareschi, nulla. Senza contare che sanno piangere molto meglio di lui mentre leggono sul palco il manifesto di un partito, dato il carico di dolore che si portano dietro.
Anche La Russa pare entusiasta, non vede l'ora di verificare se quando ricevono un calcio si vede il livido sulla loro carnagione.
Ora, in molti sul web iniziano a fantasticare e a chiedersi "tra quanto questa voglia di ribellione arriverà anche da noi?", "siamo inferiori ai popoli africani?", "non hanno anche loro un presentatore del cazzo al Festival della musica?". Devo ammettere, che un po' ci ho riflettuto anch'io, soprattutto sulla questione del Festival, ma continuo a credere che da noi tutto questo non potrà mai accadere, a meno che Benigni ci faccia l'esegesi su un cavallo arabo.
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