Dietro le "donne ribelli" del 13 febbraio storie di mafia, guerra, lager di stato, appalti di famiglia e SIAE
Donne ! E' Arrivato L'arrotino !!! Adesso che la manifestazione è finita possiamo affilare i coltelli, le penne e le tastiere per dirlo chiaramente: nelle piazze e sui palchi del 13 febbraio c'erano un sacco di infiltrate che non c'entravano una minchia con la libertà, l'uguaglianza, la giustizia, i diritti. Proviamo a farne un elenco parziale.
Giulia Bongiorno, avvocato difensore di Giulio Andreotti, salvato da una condanna per mafia nonostante la sentenza della Corte di Appello di Palermo del 2 maggio 2003, che ha accertato "un'autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell'imputato [Andreotti] verso i mafiosi fino alla primavera del 1980".
Ecco qui il video della sua festicciola per aver salvato il culo a zio Giulio:
Claudia Mori, che si arricchisce ogni giorno col marito Adriano Celentano grazie ad una mafia chiamata SIAE. Il trucco è semplice: ci sono autori sfigati che pagano, e autori vip che incassano, e i conteggi si fanno a spanne, basandosi su criteri fumosi e senza misurare gli effettivi passaggi in radio o in tv delle canzoni.
Anna Finocchiaro, capogruppo del PD al senato, che oggi critica le veline piazzate in parlamento per intercessione del premier, e ieri negava di aver intercesso a favore del marito Melchiorre Fidelbo, che in virtù del suo eccezionale curriculum da ginecologo si è visto misteriosamente assegnare senza gara d'appalto una commessa da 350mila euro relativa a servizi informatici, successivamente revocata dall'Azienda sanitaria provinciale di Catania dopo le rivelazioni della rivista "Sud" (qui sotto trovate il video con un riassunto dell'inchiesta)
Franca Rame, ex senatrice della Repubblica, che oggi difende le donne italiane e ieri votava SI al rifinanziamento della missione di occupazione militare dell'Afghanistan, per continuare a rompere le scatole alle donne Afghane con una dichiarazione di voto che fa invidia per doppiezza a quelle della vecchia Democrazia Cristiana.
Patrizia Toja, sottosegretario agli esteri del governo D'Alema, che oggi difende le donne italiane e nel '99 tirava le bombe in testa alle donne serbe per fare la "Guerra Umanitaria";
Livia Turco, che oggi difende le donne italiane e ieri sbatteva quelle immigrate nei lager di stato con la legge Turco-Napolitano, inventandosi i "Centri di Permanenza Temporanea" (CPT) assieme all'attuale capo dello Stato che evidentemente anche allora firmava tutto quello che gli passavano.
Tiziana Maiolo, ex radicale eletta in Parlamento da indipendente nelle liste del PRC (uno dei tanti crimini impuniti del comunismo), che dopo varie piroette politiche con tuffi carpiati a destra (ora è finiana), ha deciso di autonominarsi "kapadiminkia ad honorem" dichiarando in diretta radiofonica che i cani sono più educabili dei Rom.
Io sono sceso in piazza per il mio paese, assieme alla mia gente lontana da tutti questi giri sporchi. Ma sono sceso in piazza con gli occhi aperti e la memoria in funzione, e parafrasando Cetto Laqualunque, a queste "prime firmatarie" non le sputo sennò le pulisco.
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