la menzogna al potere
- la menzogna al potere -
di Paolo De Gregorio, 3 febbraio 2011
Ringraziamo San Travaglio e il Fatto Quotidiano, perché oggi 3 febbraio, pubblicano in prima pagina quelle elementari verità che nessun pennivendolo ricorda:
“Dal 1980 al 92 si susseguirono i governi Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi. Goria, De Mita, Andreotti, Amato, 6 DC, 2 PSI, 1 PRI, nessun comunista (il PCI era all’opposizione).
E grazie a loro in quei 12 anni il debito pubblico passò dal 60 al 118% del PIL.
Consociativismo? L’aumento più vertiginoso si registrò nei 4 anni di Craxi (1983-1987), da 456.000 a 890.000 miliardi di lire, di cui Berlusconi era amico, finanziatore ed elettore.
Chi erano i consiglieri economici di Craxi negli anni in cui il debito raddoppiava?
Tremonti,Siniscalco, Brunetta e Sacconi. Berlusconi li ha promossi tutti e 4 ministri.”
Vi sembra possibile che in un paese democratico un premier si possa permettere l’impudenza di sostenere che il debito pubblico glielo hanno lasciato i comunisti e il consociativismo?
Possibile che in Italia non ci sia una presenza istituzionale che censuri chiunque falsifichi la realtà per ottenere il consenso elettorale, e che ciò sia considerato un reato grave in quanto porta la menzogna nel cuore della democrazia e premia coloro che controllano i messi di informazione?
Perché la Corte dei Conti non obbliga tutti i giornali e telegiornali che hanno amplificato le menzogne di B. sulle “responsabilità dei comunisti” a pubblicare il pezzo di Travaglio senza alcun commento?
Aggiungo di mio che B. parla anche della opposizione come il partito delle tasse e della patrimoniale, mentendo anche qui, poiché della patrimoniale ha parlato l’ex braccio destro di Craxi, Amato, e l’opposizione non ha ancora steso un programma elettorale dettagliato.
E’ mai possibile parlare di democrazia se vince le elezioni chi dice balle in ragione del fatto che ha la prevalenza su tutti i media, e queste diventano verità e senso comune?
Le carte sono truccate e il nostro è un regime in cui si accusano di complotto giudici che perseguono reati, si mente spudoratamente in ogni situazione, si comprano deputati, si fabbricano e si pubblicano dossier (con l’aiuto dei “servizi”) per screditare personalmente gli avversari.
Visto che i “contrappesi” al potere mediatico privato non ci sono, e neppure Internet è sufficiente, propongo agli uomini e donne di buona volontà, di stampare qualche copia del pezzo di Travaglio e metterla nella cassetta delle lettere del proprio quartiere, per raggiungere coloro (l’80% della popolazione) che hanno nella TV il solo mezzo di informazione.
Qui siamo messi male, se non torniamo ai manifesti per le strade, ai volantini e alle manifestazioni permanenti con la controinformazione, siamo destinati a perdere e la monarchia mediatica continua e propone anche i suoi eredi.
Paolo De Gregorio
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