Siamo più schiavi di quelli che hanno fatto le piramidi
Il teatrino della finta democrazia sta gettando la maschera: i nostri sistemi di governo sono più simili alle aristocrazie dell'800 che all'ideale di "governo del popolo" dell'antica Grecia.
E sono stati proprio i Greci i primi a ribellarsi, seguiti a ruota dai tunisini e ora anche dagli egiziani, che stanno rialzando la testa dopo anni di regime, registrando nell'intellighenzia ribelle nostrana solo un tiepido sostegno, a conferma che l'unica rivoluzione popolare accettabile per l'antisistema è quella fatta con garbo e buona educazione, senza scalmanarsi troppo e possibilmente passando per le procure e i talk-show televisivi.
Ma oggi più che mai è ben chiaro chi è il nemico che abbiamo davanti, e non si tratta di un nano pelato mafioso e massone con evidenti disturbi del comportamento a livello sessuale e relazionale. Il vero bersaglio per chiunque abbia a cuore la propria sopravvivenza e il proprio futuro è quell'intreccio trasversale e bipartisan di cricche, lobby, micropotentati e gruppi di potere che stanno spolpando l'Italia dall'interno, e gettano le basi per un probabile collasso sociale ed economico che ci porterebbe a scannarci tra di noi in una situazione simile a quella della Yugoslavia, dove altri cacicchi e signori della guerra hanno camminato sui cadaveri dei loro connazionali per costruire i propri personalissimi potentati economici.
Pensate davvero che gente pronta a trasformare i lavoratori in schiavi per il proprio tornaconto avrebbe scrupoli a farli diventare carne da cannone? Siete ancora così illusi sulla bontà, nobiltà, civiltà ed educazione di una casta che ha tenuto per le palle un'intera nazione a cavallo di due millenni? Non sentite echeggiare nell'aria la voce di Fantozzi che dice "com'è umano lei..." ad ogni ossequio riservato a queste bande di malfattori?
I traditori della patria che vanno messi in condizione di non nuocere prima di trascinarci in una guerra civile sono gli esponenti di quella nobiltà capitalista che vuole rubarci i soldi di tasca in mille modi, succhiando ogni centesimo prodotto dal nostro lavoro. Sono i banchieri ladri che ci hanno rubato i risparmi vendendoci carta straccia certificata da consulenti prezzolati e spacciata per investimenti sicuri, sono gli strozzini che mettono il cappio dei mutui al collo di chiunque sogni di dare un tetto alla propria famiglia, sono i padroncini di turno e le loro marionette piazzate in parlamento, che rubano i soldi delle nostre tasse e predicano il libero mercato attaccandosi alla tetta delle provvidenze statali, sono i potentati mercantili, quelli che ci truffano con i loro prodotti fuffa ogni volta che compriamo cose inutili, usiamo cellulari a tariffe demenziali, compriamo biglietti carissimi per trasporti scadenti, facciamo benzina a prezzi gonfiati, assicuriamo per cifre assurde macchine di cui non riusciremo mai a completare le rate. E sono anche i finti intellettuali antisistema che nel sistema ci sguazzano e ci vivono alla grande, pronti a storcere il naso col loro perbenismo ipocrita appena qualcuno si fa scappare un fischio, una pernacchia, un fumogeno, un graffito sui muri o un atto di ribellione non controllabile dalla retorica del ribellismo al caviale.
Li avete davanti agli occhi, sono tutti lì: Confindustria, massoneria, cartelli bancari e assicurativi, grandi capitali, partiti di governo e di finta opposizione, sindacati gialli e giallorossi, capi e capetti della finta alternativa, borghesucci a pancia piena incistiti nelle loro rendite di posizione. Li trovate dovunque, e li riconoscete facilmente perché sono vecchi, hanno il culo parato, non hanno mai avuto problemi di soldi e ostacolano con tutti gli strumenti a loro disposizione ogni possibile iniziativa dal basso.
Dopo aver spinto pietroni per secoli, e inghiottito bile durante l'oppressione, oggi gli egiziani si stanno finalmente ribellando a chiunque voglia negare il loro diritto di costruire liberamente il propro destino. E noi, che da rincoglioniti o da indignati restiamo comunque zitti e buoni davanti alla TV e ben lontani da piazze troppo rumorose e maleducate per i nostri gusti, stiamo dimostrando di essere mentalmente e culturalmente più schiavi dei loro antenati.
Non cercate ricette da proporre, ognuno faccia del suo senza aspettare guru, capi, leader o condottieri. Noi stiamo facendo una rivista dove abbiamo cacciato via a calci in culo i padroni, le banche, i partiti e la pubblicità, per un'editoria di alto profilo a dispetto della bassa tiratura. Voi rimboccatevi le maniche e fate anche voi ciò che sapete fare meglio. Poi scriveteci e noi lo raccontiamo.
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