da unto del Signore a culo flaccido
- da unto del Signore a culo flaccido -
di Paolo De Gregorio, 28 gennaio 2010
Tutto sommato “re Silvio” dovrebbe essere profondamente grato ai Pubblici Ministeri milanesi e allo strumento investigativo delle intercettazioni, per avergli disvelato i veri sentimenti che nei suoi confronti nutrono le fanciulle di cui si circonda, ma anche l’ingordigia ricattatoria dei suoi sodali Fede e Mora.
La certezza assoluta che deve aver ricavato da queste intercettazioni è che non ha né amici né amiche, ma una corte infida di ricattatori e ricattatrici, che sono fintamente ai suoi ordini per spremere quanto più è possibile la gallina dalle uova d’oro.
Non potrà più, nel suo intimo, ritenersi un irresistibile seduttore essendo stato messo davanti alla crudezza del giudizio di vecchio dal culo flaccido, né raccontare più, con un minimo di credibilità, che lui non ha mai pagato le donne.
Ma la cosa più penosa è che un uomo con il suo immenso potere e autostima sia costretto a negare l’evidenza dei fatti, come un mediocre sottoposto, senza il colpo d’ala di affermare la propria identità e personalità, scappando vigliaccamente dal confronto con i magistrati inquirenti.
Tutta la sua corte, costituita di servi mediocri, confluita nel “cassonetto della libertà”, proveniente dai rifiuti dei disciolti partiti di ladri democristiani e socialisti, si scioglierebbe come neve al sole se il suo illegale e monopolistico impero mediatico fosse giustamente abolito da una regola di salute pubblica, democratica, che obbligasse sia la RAI che Mediaset a mettere sul mercato due reti ciascuno, per ottenere un sistema informativo in cui nessun operatore possa avere una posizione dominante (Murdoch compreso).
Molti giornali esteri, indicano la anomalia italiana con grande semplicità e chiarezza, sconosciuta ai nostri media, e parlano di:
-abnorme concentrazione del potere TV, che offre una visione della realtà distorta e toglie visibilità ad ogni opposizione vera
-ambiguità vaticana, che comunque preferisce Berlusconi ad un governo laico o di sinistra
-una opposizione inesistente, che non ha un progetto politico riconoscibile, che ha una classe dirigente divisa che non propone una alternativa economica, energetica, culturale credibile e praticabile.
Riassumendo, il blocco storico intorno al capitalista proprietario dei nostri cervelli assomma: Confindustria, Vaticano, USA, P2, Comunione e liberazione, mafie, banche, mentre la maggioranza del popolo italiano dei salariati, dei sottoposti, dei disoccupati, dei precari, degli studenti senza futuro, dei pensionati al minimo, è senza rappresentanza, senza organizzazione, abbandonata da tutti.
Sono queste categorie che in prima persona si devono far carico del proprio futuro, abbandonando tutti i vecchi partiti, partendo dai propri bisogni, senza ideologia né religioni, affiancandosi alle uniche realtà di opposizione e di lotta, che sono gli operai della FIOM e gli studenti che combattono per un futuro decente.
Paolo De Gregorio
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