le guerre di religione
- le guerre di religione -
di Paolo De Gregorio, 4 gennaio 2011
Come al solito, a dimostrazione che non cambia mai nulla, dopo le stragi dei cristiani, si levano acute e stridule le solite voci che chiedono che sia garantita la “libertà religiosa”, senza che nessuno si impegni a fare chiarezza su queste barbarie, sulle origini del male, e soprattutto nessuno chiede che l’umanità sia liberata dalle religioni, da tutte le religioni.
Non si dovrebbe perdere mai l’occasione di ricordare che le guerre di religione, sono cominciate per mano cristiana con le Crociate contro gli infedeli. Sono continuate dalla scoperta dell’America in poi al seguito del feroce colonialismo europeo con persecuzioni contro quei popoli che non si volevano convertire. In nome di Cristo e dell’amore per il prossimo si è depredato, torturato, perseguitato, introducendo in America Latina, in Africa, nelle Filippine, ecc., una religione estranea alle tradizioni locali, creando così le premesse di un rigetto che ora si comincia a manifestare, ed è solo agli inizi.
L’Europa giudaico-cristiana di cui Papa Woityla ci incitava ad essere orgogliosi, è la responsabile storica del più grande delitto che sia mai stato commesso contro l’umanità: la feroce globale conquista colonialista, per abbietti fini di predazione e schiavismo, fenomeno che fu fiancheggiato, sia dai cattolici che dai protestanti, che avevano il folle progetto di espandersi con il proselitismo anche forzato.
Al fallimento del colonialismo classico delle occupazioni militari, dopo la fine della seconda guerra mondiale, è seguita una strategia neo-colonialista, con l’obiettivo di controllare le materie prime, petrolio in particolare, attraverso l’introduzione di finte democrazie al soldo sempre dell’Occidente, con una forte diminuzione della penetrazione religiosa.
La vera svolta, negli anni ’90, di cui presto vedremo gli effetti, è stata la scelta militarista di Bush, che prima aveva riempito di armi il presidente irakeno Saddam Hussein per fargli aggredire l’Iran islamico, e poi ha aggredito lo stesso Irak, allo scopo evidente di influire su tutto il Medio Oriente, sul suo petrolio, con la complicità e l’alleanza con Israele.
Quella occupazione militare che dura da 20 anni, la feroce politica di Israele contro i palestinesi, l’aggressione all’Afghanistan, hanno una chiara identità: giudaico-cristiana, mentre l’Islam è diventato il collante che unisce i popoli aggrediti.
La scristianizzazione è la strategia che si persegue in molte nazioni, dall’Irak (dove i cristiani sono passati da un milione a poche decine di migliaia), al Sudan,alla Nigeria. Odio religioso e odio per i ladri occidentali si fondono e diventano esplosivi.
Solo la fine delle occupazioni militari, delle guerre, delle ingerenze in paesi come l’Egitto e il Pakistan, la scomparsa di tutte le basi militari occidentali, farà finire anche le guerre di religione e il terrorismo.
La Rissa, ministro della guerra, ci dice che l’Italia è in Afghanistan per proteggerci dal terrorismo islamico. Raramente ho ascoltato una cosa così palesemente falsa. Tutta la politica USA e della Nato è responsabile della crescita del “terrorismo” (Bush, dopo averne creato le basi, teorizzò la strategia di “lotta permanente al terrorismo”, che gli avrebbe così consentito guerre permanenti). Il terrorismo finirà solo quando tutti gli occidentali se ne andranno o saranno cacciati.
Certo è che le religioni non portano la PACE. Ricordo lo slogan della potente Chiesa cristiano evangelica americana che, appoggiando la politica militarista repubblicana, affermava: i marine sono legionari di Cristo.
Queste religioni non ci aiutano, vediamo di superarle con la ragione.
Paolo De Gregorio
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