Sogno o son desto
-Allegriaaaaa
-Allegria cosa, sei morto…
-Caspita è vero, ogni tanto me ne dimentico.
-Credevo che l’Alzheimer passasse, da morto.
-Ma da vivo non avevo l’Alzheimer.
-Come, non te lo ricordi?
-No.
-Appunto.
-Vabè, comunque qui è un mortorio. Quindi lo dico lo stesso: allegriaaaa.
-Ah ma perché, sei capitato in paradiso?
-Beh certo. Sono stato il re della TV. Ho fatto programmi storici di cui ancora oggi si parla all’università. Sono stato amato dagli italiani. Ho preso una laurea honoris causa. Perché non dovrei essere in paradiso?
-Perché hai contribuito a plasmare la colonia mediatica di un imprenditore mafioso, sei stato silenzioso servo di un figlio di puttana, hai fatto tutti programmi identici e noiosi, sei stato da ispiratore per il ritorno in tv di Enrico Papi…
-BASTA! BASTA! Questo è troppo!
-Sei stato fortunato che Dio non si sia accorto di nulla.
-Altrimenti?
-Altrimenti il paradiso un cazzo. Andavi in purgatorio, o all’inferno, o a pranzo con Capezzone.
-Mi prometti che non dirai nulla?
-Ma figurati, come potrei andare contro a un vecchio rimbambito che con la scusa di far passeggiare la Barale da un lato all’altro di uno studio televisivo per scoprire delle lettere su un tabellone, se la scopava segretamente sulla trapunta invernale Eminflex negli studi di Cologno Monzese sotto lo sguardo sbigottito di Mario Bianchi?
-Come fai a sapere che non era Antonella Elia?
-Naaa, Antonella Elia non rimarrebbe sbigottita.
-Mah…, comunque non ricordo della Barale.
-Eh lo so, e ti ho detto anche il perché a inizio racconto.
-Uff, qui è un mortorio.
-Me l’hai già detto a metà racconto.
-Che racconto di merda.
-Eh lo so, ma non trovo una giusta chiusa.
-Chiudi con “allegriaaaa”.
-Manco per il cazzo, c’è poco da essere allegri.
-E allora svegliati, Nico.
-...Uhm?..
-Dai, davvero pensi che Mike Bongiorno ti parli realmente dal paradiso, invece di fare la gara a chi ce l’ha più lungo con Vianello?
-Beh si, anche perché la giudice Mondaini sarebbe di parte.
-Dai svegliati, stai sognando.
-…In effetti non ti vedo, sento solo la voce.
-. . .
-Sei uno stronzo, Fiorello.
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