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Di fronte all'overdose catodica di luoghi comuni, un disintossicante travaso di bile

Bersani, cheppercaso hai detto qualcosa di sinistra?

Il contrappunto di Mamma! Sulla retorica televisiva "faziosa" dei valori espressi dalla sinistra al caviale
16 novembre 2010 - Ulisse Acquaviva

Dal compagno Bersani riceviamo e commentiamo:

"La sinistra è l'idea che se guardi il mondo con gli occhi dei più deboli, puoi fare davvero un mondo migliore per tutti".

Sì, ma lo capisci che è una metafora e non devi strappare gli occhi degli Afghani con le bombe per metterli in capa a te?

"Abbiamo la più bella Costituzione del mondo. La si difende ogni giorno. Il 25 aprile si fa festa".

E in bicamerale il tuo boss D'Alema ha fatto i festini.

"Nessuno può stare bene da solo. Stai bene se anche gli altri stanno un pò bene".

Ma solo un pochino, eh? Non sia mai che ci venga un'indigestione..

"Se pochi hanno troppo e troppi hanno poco l'economia non gira perché l'ingiustizia fa male all'economia".

Per questo avete rinunciato alle scalate Bancarie?

"Ci vuole un mercato che funzioni senza monopoli, corporazioni e posizioni di dominio".

E tu dov'eri quando la legge Maccanico lasciava intatto l'impero televisivo Mediaset? Ti rimboccavi le maniche mentre gli altri votavano?

"Ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l'istruzione, la sicurezza".

E allora togliamoli al mercato e affidiamoli agli inciuci tra le regioni e i baronati locali.

"Il lavoro non è tutto, ma questo può dirlo chi il lavoro ce l'ha".

Quindi stai zittino, Bersà.

"Il lavoro è la dignità di una persona. Sempre".

Anche quando raccogli pomodori in nero senza permesso di soggiorno perché lo stato ti ha reso illegale?

"E soprattutto quando hai trent'anni e hai paura di passare la vita in panchina".

Giusto! Fanculo i vecchi! Prima i trentenni in panchina !!!

"Ma chiamare flessibilità una vita precaria è un insulto. E allora un'ora di lavoro precaria non può costare meno di un'ora di lavoro stabile".

Lo avete spiegato a Fassino che ancora ce la mena con la flessibilità?

"Chi non paga le tasse mette le mani nelle tasche chi è più povero di lui; e se 100 euro di un operaio, di un pensionato o di un artigiano pagano di più dei 100 euro di uno speculatore, vuole dire che il mondo è capovolto".

Pesano di più cento chili di paglia o di piombo? 

"Davanti a un problema serio di salute non ci può essere né povero né ricco,né calabrese né lombardo né marocchino".

L'unica differenza è tra chi ha i soldi per pagarsi la clinica e chi no.

"L'insegnante che insegue un ragazzo per tenerlo a scuola è l'eroe dei nostri tempi".

Troppo facile! Se hai coraggio prova a dire: la ministra che insegue gli insegnanti per tenerli a casa è più dannosa dell'eroina di questi tempi".

"Indebolire la scuola pubblica vuol dire rubare il futuro ai più deboli".

Correre appresso ai preti e poi dire 'ste cose in tv vuol dire rubare un futuro al tuo partito.

"La condizione della donna è la misura della civiltà di un Paese. Calpestarne la vita è l'umiliazione di un Paese".

Ma per dimostrare il nostro pluralismo continuiamo a sostenere i finanziamenti ai consultori confessionali, basta che siano cattolici.

"Dobbiamo lasciare il pianeta meglio di come l'abbiamo trovato"

E possibilmente senza rubare le battute ai Boy-Scout.

"perché non abbiamo il diritto di distruggere quello che non è nostro".

A parte i terreni interessati dalle grandi opere.

"E l'energia va risparmiata e rinnovata sgombrando la testa da fanta-piani nucleari".

Siamo con te in questo immane sforzo di sgombero della tua testa.

"Il bambino figlio di immigrati che è nato oggi non è né immigrato né italiano".

Quindi non sappiamo chi cazzo è.

"Dobbiamo dirgli chi è. Lui è un italiano".

Quindi sappiamo chi è ma abbiamo le idee un pò confuse.

"Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento".

Al massimo lo decide il Papa.

"Perché un uomo resta un uomo con la sua dignità anche nel momento della sofferenza e del distacco".

Spiegalo un po' a D'Alema... sono anni che tentiamo di farglielo capire, ma continua a starci tra le balle nel PD proprio come nella FGCI, PCI, PDS, DS.

"C'è un modo per difendere la fede di ciascuno, per garantire le convinzioni di ciascuno, per riconoscere la condizione di ciascuno. Questo modo irrinunciabile si chiama laicità".

Ma siccome siamo laici moderati non vogliamo spingerci fino alle nozze tra ricchioni.

"Per guidare un'automobile, che è un fatto pubblico, ci vuole la patente, che è un fatto privato. Per governare, che è un fatto pubblico, bisogna essere persone perbene, che è un fatto privato".

Per trasmettere un telegiornale, che è un fatto pubblico, ci vuole una concessione per le frequenze, che è un fatto privato. Retequattro non ce l'ha, ma siccome noi siamo persone per bene, ce ne fottiamo di Retequattro perché è un nostro fatto privato.

"Infine chi si ritiene di sinistra, chi si ritiene progressista deve tenere vivo il sogno di un mondo in pace, senza odio e violenza, e deve combattere contro la pena di morte, la tortura e ogni altra sopraffazione fisica o morale".

Tipo guerre in Serbia alla D'Alema o lager di Stato alla Turco-Napolitano?

"Alla fine, essere progressisti significa combattere l'aggressività che ci abita dentro"

Compreso quella che ci spingerebbe a rimboccarci le maniche per saccagnarti di botte fino a quando firmi col sangue un documento dove ti impegni a non fare accordi col partito del favoreggiatore Cuffaro.

"Quella del più forte sul più debole, dell'uomo sulla donna, dichi ha potere su chi non ne ha. E' prendere la parte di chi ha meno forza e meno voce".

Tipo la gente anonima e debole che ha fischiato Schifani alla festa del PD perché non ha altro modo per farsi sentire? Ma non erano squadristi?

"Qui finisce il mio tempo, non certo il mio elenco".

Purtroppo il tuo tempo alla guida del PD non è ancora finito, men che meno l'elenco di cazzate che dovremo sentirti dire da qui alle elezioni.

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