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Al via la nuova strategia difensiva di Niccolò Ghedini

Prevenire è meglio che censurare

L’avvocato nonché parlamentare del Cavaliere inaugura con la minaccia di querela alla trasmissione Report quella che sarà d’ora in poi la controffensiva di Palazzo Grazioli di fronte ad accuse e allusioni
17 ottobre 2010 - Rouge (si arrende all'evidenza)
Fonte: un anonimo leguleio - 17 ottobre 2010

Una volta parlando di un film che non convinceva a pelle si diceva: “Non mi piace anche se non l’ho visto”.
Ora, per evitare la diffusione di notizie dagli esiti imprevedibili, si intima: “Ti querelo anche se non so ancora cosa dirai!”.

L’ultima moda della giurisprudenza italica ha il suo pioniere in Niccolò Ghedini, già passato alla storia della glottologia nazionale per l’invenzione di celebri neologismi come quell’“utilizzatore finale” attribuito a Berlusconi nel pieno dell’affaire escort e da allora un must nelle conversazioni di tutti i bordelli e case d’appuntamento del suolo patrio.

L’ultima trovata lessicale dell’avvocato del Cavaliere è stata coniata in previsione della puntata di Report avente per oggetto l’acquisto da parte del premier di un resort ai Caraibi, come se l’azzeccagarbugli avesse annusato in anticipo le possibili rivelazioni insite nel reportage, da cui appunto la geniale perifrasi “Ti querelo anche se non so ancora cosa dirai!” a voler riassumere un più arzigogolato “Siccome il mio assistito non è esattamente un santo e non so mai cosa diamine può spuntare ancora fuori dal suo passato più o meno recente, e siccome mi paga lautamente e addirittura mi ha portato in Parlamento con sé per rimediare alle marachelle commesse, e siccome la linea di confine tra un annuncio di querela e una minaccia mafiosa è spesso sottile, insomma per tutte queste ragioni: fatti i cazzi tuoi se non vuoi avere grossi guai!”.

Che dire, senza dubbio un lodevole lavoro di semplificazione sintattica da parte del nostro avvocato.
D’ora in avanti attendiamoci quindi altre querele preventive su notizie dal vago sentore insinuante del tipo: barzellette aventi come bersaglio nani, calvi o anziani rifatti (peggio ancora se tutti e tre insieme), previsioni del tempo che subdolamente lasciano trapelare un “Piove, governo ladro!”, giornaletti pornografici per la terza età con un vecchio satiro nei panni del protagonista, oroscopi infausti per il segno del biscione, libri di Storia che non annoverano tra i grandi statisti chi se lo meriterebbe davvero (vedi gli sdrammatizzanti cucù nei consessi internazionali o i buffi kapò assegnati agli antipatici), inserzioni per la compravendita di parlamentari a firma Caimano’36 , pagine di Facebook che annoverano tra le amicizie Muhammar e Vladimir e tra i “Mi piace” Stallieri omertosi ed Ex premier di nazionalità ceca nudi nel cortile di casa, dossier-killer contro presunti avversari della ribalta nazionale come Pippo Franco e I Cesaroni, bestemmie estrapolate dal loro contesto carnascialesco, intercettazioni audio o filmate in cui un imitatore del presidente del Consiglio ammette di divertirsi un sacco a pigliare per il culo 60 milioni di italiani da quindici anni a questa parte.

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