Saviano: la legge e' uguale per tutti, escluso Maradona
Trentasei milioni di euro: questi sono i soldi che deve all'Italia al "Pibe de Oro", e la finanza non perde occasione per recuperare parte del maltolto sequestrandogli orecchini e Rolex ogni volta che mette piede in italia.
Di fronte a queste umiliazioni ci sono tutte le condizioni per gridare al complotto della magistratura politicizzata, ma Diego è un signore e non si è mai abbassato a questi toni volgari.
Ma sta di fatto che per lui l'Italia è off-limits, un terribile aspirapolvere pronto a succhiargli ogni centesimo non appena mette piede nella nostra terra ingrata.
Per mettere fine a questo trattamento indegno di un campione del mondo è sceso in campo un campione della letteratura, lo scrittore antimafia Roberto Saviano, che venerdì 17 settembre ha rilasciato una intervista alla "Gazzetta dello Sport", invocando un "compromesso" o un trattamento di favore simile a quello riservato ad altri evasori eccellenti.
Per Saviano "Diego deve pagare, ma potrebbe essere trattato come tanti imprenditori nei cui confronti non c'è stata troppa severità. Bisogna farlo tornare trovando un compromesso. Circondato da personaggi inavvicinabili, Maradona è un uomo saccheggiato, con visioni politiche da sedicenne (come l'amore per Castro e Chavez)".
E subito le malelingue si sono affrettate a dire che sulla gazzetta rosa un altro cervello è stato stroncato dal morbo del football, che troppo calcio fa rincoglionire perfino i raffinati intellettuali e che Saviano fa doppiopesismo da tifoseria. Noi che siamo piu' raffinati ci limitiamo a porgergli alcune domande:
- Caro Roberto, secondo te è stato giusto fare degli accordi personalizzati su misura per "tanti imprenditori nei cui confronti non c'è stata troppa severità"? Se così fosse, pensi che questa sospensione della severità potrebbe essere estesa anche a sfrattati che occupano case, giovani che occupano strutture dismesse per farne centri sociali, promotori di radio e tv pirata, scaricatori di musica e film da internet e ad altre forme di illegalità di rilevante valenza sociale? Oppure la "giustizia flessibile" è una prerogativa riservata a potenti imprenditori o a chi gioca bene a pallone e fa battere il cuore dei tifosi?
- Perché Maradona non dovrebbe essere trattato come un qualunque evasore fiscale? Per il contributo che ha dato al calcio? E come la mettiamo con i soldi che ha rubato anche a me che del calcio me ne frego da sempre, visto che lo considero come un pericoloso oppio dei popoli? Perché non lasciamo decidere ad ogni contribuente se vuole devolvere o meno il suo otto per mille a Maradona?
- I delinquenti da punire severamente e senza trattamenti di favore sono solo quelli che ammazzano o anche quelli che rubano?
- I meriti sportivi danno diritto ad avere una giustizia flessibile pronta ad accettare accordi e compromessi diversi da quelli che sarebbero riconosciuti a qualunque altro evasore fiscale?
- Se Craxi avesse saputo giocare bene a pallone, lo avresti fatto rientrare in Italia con un accordo agevolato "ad personam" sottraendolo alla giustizia ordinaria per cercare un "compromesso"?
- Pensi anche tu come fanno molti che per Berlusconi si dovrebbe cercare un accordo di compromesso che gli garantisca impunità totale a patto che la smetta di rompere le balle ad un intero paese?
- E' vero, Maradona ha fatto cose non paragonabili a quelle fatte dai casalesi, ma allora dobbiamo cercare compromessi anche per tutti i ladri di polli per le loro piccole marachelle, o li teniamo in galera fino a quando non faranno vincere uno scudetto a un club italiano?
Restiamo in fiduciosa attesa di una risposta a questi scottanti interrogativi, magari per par condicio su TuttoSport o sul Corriere dello Sport.
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