Maroni e Frattini perdono la battaglia con l'intelligenza
Una motovedetta libica regalata dall'Italia e con a bordo militari italiani crivella di colpi una barc da pesca italiana in acque internazionali. Se non ci scappa il morto è per caso, i libici hanno sparato dove potevano uccidere e i buchi sulla barca non lasciano dubbi.
Il Ministro degli Esteri dice che lo hanno fatto perché erano in acque libiche e non ci trova nulla di strano se i libici hanno mitragliato una barca di pescatori che al massimo pescava illegalmente.
Il Ministro degli Interni dice che lo hanno fatto perché credevano che la barca portasse immigranti clandestini, non ci trova nulla di strano se i libici hanno mitragliato una barca che al massimo portava della gente.
Già si sapeva che i libici lo fanno, ma le denunce sono cadute nel vuoto. Maroni non è interessato alle vite dei clandestini e forse nemmeno a quelle dei pescatori terroni. Per Maroni c'è pure l'aggravante di aver voluto sostenere due giorni prima che il lancio di un fumogeno è un tentato omicidio. Un fumogeno tirato a un sindacalista è un tentato omicidio e chi lo tira un criminale, i colpi di mitraglia ai barconi dei clandestini invece non sono nemmeno un crimine. Diventano appena un "incidente" se invece di sparare ai neri migranti, i libici sparano ai terroni che pescano.
In nessun caso la barca da pesca costituiva una minaccia, mai è lecito per le forze di polizia o di sicurezza uccidere persone solo perché commettono reati. Sarebbero le basi del diritto penale e il modus operandi di tutte le polizie in tutte le democrazie europee, apparentemente ignote ai due.
Il fatto che i due ministri siano in grave imbarazzo per gli stretti rapporti di Berlusconi con il leader libico non li autorizza a prendere in giro il paese, per non dire della bella figura con gli altri partner europei.
Poi sarebbe curioso sapere come due ministri del genere abbiano ricevuto due informazioni tanto difformi o se siano andati di fantasia, chè tanto quel giornalista lì doveva solo recapitare le parole del ministro.
A infastidire non è tanto la solita vigliaccheria nel deflettere qualsiasi responsabilità, anche le più evidenti. È proprio la sciatteria con la quale hanno sparato enormità del genere che fa cadere le braccia. La stessa sfacciata maniera di sparar balle notata ieri nel ministro Gelmini, lesta a dire che la scuola di Adro fa schifo, ma che nessuno si è mai lamentato delle scuole riempite di simboli comunisti.
I simboli comunisti nelle scuole però non ci sono mai stati, gli esponenti del PCI avevano un'educazione istituzionale e politica a differenza dei leghisti. Allo stesso modo le dichiarazioni di Maroni & Frattini possono essere pronunciate solo di fronte a un microfono amico, sicuri che il giornalista non chiederà mai di dettagliare pensieri che pure suonano interessanti nella loro bizzarra sfrontatezza.
Gelmini, Maroni e Frattini hanno chiuso la questione con battute e balle di pessimo gusto, non hanno preso e non prenderanno alcuna iniziativa in merito a questioni che destano tanto scandalo, ma lo scandalo finisce lì e nei giorni a venire nessuno li martellerà chiedendo loro conto di queste cosacce.
Ormai lo fanno in automatico, con una naturalezza che denuncia l'assenza di qualsiasi pudore, il modello politico italiano all'inizio del ventunesimo secolo non poteva che essere quello del sommo cacciaballe in capo. E il brutto è che funziona, ne sparano così tante che hanno frastornato tutti, non solo l'opposizione.
Però, giusto per scansare il ridicolo, cosa ci mettevano gli staff a telefonarsi o ad accorgersi delle dichiarazioni dell'astuto collega di governo che ha cantato per primo?
Possibile che tutta questa gente con stipendi di giada non riesca a risparmiarsi, e risparmiarci, nemmeno lo squallore di due versioni in aperto conflitto tra loro e sfacciatamente lesive delle leggi e della costituzione italiana?
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