Al di qua del bagnasciuga
Come se non bastassero le recenti tensioni politiche, anche in vacanza Gianfranco Fini ha deciso di stuzzicare il centrodestra e assestare un altro scappellotto alla tenuta del Governo.
Nello stesso giorno in cui unanime si alza il plauso da Pdl e Lega per la decisione di Sarkòzy di espellere dal territorio francese i rom indesiderati, cosa ti combina l’italico presidente della Camera nel bel mezzo di immersioni e castelli di sabbia?
Non solo acconsente che un venditore ambulante di smaccata origine extraeuropea si avvicini all’ombrellone e attenti subdolamente alle radici cristiane della sua famiglia (l’ultima in ordine di tempo, tanto per intenderci).
Non solo non ricorre alla scorta spaparanzata qualche sdraio più in là per sventare il probabile attacco di un infido attentatore spacciatosi per poetico vucumprà sull’arenile di Ansedonia.
Non solo lascia che l’ispirato kamikaze rifili alla figlioletta un esotico braccialetto in grado da solo di fare concorrenza sleale e mandare in bancarotta l’intero made in Italy.
Addirittura presta ascolto alle parole dell’ambulante e verga di suo pungo (chiuso) una dedica sulla raccolta di poesie del forestiero definendolo “uomo tenace e combattivo” (nelle stesse ore in cui la fondazione finiana FareFuturo recita mea culpa e lancia strali contro il berlusconismo imperante).
Non stupirebbe a questo punto scoprire che gli yacht che nelle ultime ore stanno traghettando frotte di clandestini sui lidi nostrani battano bandiera monegasca e rechino incisi a prua i nomi di Enalotto I, Enalotto II…
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