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Il destino della stampa di sinistra: restare in due in redazione e avere tre posizioni discordanti.

Chiudi la porta, che a Liberazione c'e' corrente!

Nel quotidiano del PRC c'e' maretta, e il partito/azienda risponde con un comunicato che sembra scritto da Marchionne dopo un cocaparty. Volano stracci, nascono fazioni, e si prospetta un "tutti contro tutti". Ma la Mamma! cerca di calmare gli animi invitando tutti alla riflessione con pacate domande.
3 agosto 2010 - Ulisse Acquaviva

Logo Liberazione

Capita anche nelle migliori famiglie: quando i soldi scarseggiano si comincia a litigare. E' quello che accade in questi giorni a Liberazione, dove è in corso una complicatissima telenovela editoriale/finanziaria la cui comprensione sfugge anche a chi è interno al giornale, figuriamoci a noi.

Se non stiamo in guardia aiutando i colleghi di Liberazione, da questo casino nasceranno almeno sei nuove correnti del partito con percentuali da particella di sodio. Compagni unitevi! Che ve ne fotte se vi sospendono lo stipendio? In gioco c'è molto di più delle vostre bollette da pagare!

(Per capirci qualcosa, proviamo a tradurre il comunicato dal rifondese all'italiano, e alla mente si affaccia una tempesta di domande).

LIBERAZIONE - COMUNICATO DELLA SOCIETA' RIGUARDO LA SITUAZIONE DEL QUOTIDIANO

Roma, 2 ago. 2010 - "La Mrc, Società editrice di Liberazione, è impegnata da molti mesi nella ricerca di soluzioni che assicurino la sopravvivenza del quotidiano di Rifondazione Comunista, pur nel quadro di estrema difficoltà nel quale si trova questo Partito. Le rappresentanze sindacali dei giornalisti e dei lavoratori poligrafici hanno condiviso il piano di risanamento avviato un anno fa che ha comportato un forte dimensionamento delle caratteristiche editoriali al fine di evitare i più drastici e traumatici tagli occupazionali che si sarebbero resi necessari". E' quanto si legge in una nota della società di cui è socio unico il Prc.
"Ora, di fronte ad un ritardo - annunciato oltre un mese fa al Cdr e alla Rsu - nel pagamento delle retribuzioni, la Federazione della Stampa e il Comitato di Redazione si richiamano alla Costituzione per rammentare il diritto al lavoro e alla giusta retribuzione - prosegue la nota della Mrc - Occorre tuttavia rammentare che Rifondazione Comunista, socio unico della Mrc, ha destinato a fondo perduto oltre 10 milioni di euro negli ultimi 5 anni a Liberazione, che altrimenti autonomamente non esisterebbe più, e che nello stesso edificio in cui ha sede il giornale alcune decine di dipendenti di Rifondazione Comunista sono stati sospesi dal lavoro e la retribuzione da molti mesi e altri vi saranno presto costretti".
"Nonostante queste gravissime difficoltà - conclude il comunicato -, in questi giorni decine di militanti di Rifondazione Comunista continuano a far pervenire a Liberazione la loro concreta solidarietà sotto forma di sottoscrizioni e abbonamenti, e altre iniziative vedono impegnati il gruppo dirigente del Partito e il Direttore del giornale. A loro va il ringraziamento della Società Mrc e di tutta la collettività politica di Rifondazione Comunista. Al Comitato di Redazione la rassicurazione che altrettanto impegno sarà rivolto al pagamento degli stipendi".

Ufficio Stampa Prc/Federazione della sinistra Cosimo Rossi, +39 334 6044928

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E ora la traduzione con domande:

1 - "Gli stipendi sono solo ritardati, non aboliti, quindi che vi lamentate a fare?".

(Domanda: cosa direbbe un comunista se la fiat ritardasse di due mesi lo stipendio degli operai? Sono state stipulate convenzioni per ritardare anche il pagamento del panettiere e delle bollette dei dipendenti?)

2 - "Rifondazione in quel giornale ci ha messo un sacco di soldi a fondo perduto, quindi state sputando da ingrati nel piatto in cui mangiate. Se il giornale fosse sul libero mercato sarebbe gia' morto senza il sostegno del partito".

(Domanda: ma che c'entra la società MRC col partito Rifondazione? Il fatto che Rifondazione abbia messo parecchi soldi nel giornale - e non negli stipendi - e che altrettanti ce ne abbiano messi i cittadini con le loro tasse trasformate in finanziamenti pubblici all'editoria, dovrebbe essere una aggravante per chi amministra una società, e non un motivo per zittire le proteste di chi si vede "ritardato" lo stipendio. Con tutte queste iniezioni di soldi, per arrivare al tracollo economico e al "ritardo" degli stipendi bisognava proprio impegnarsi, e si faceva meglio a prendere decisioni aziendali tirando la monetina o consultando il polipo Paul.)

3 - "Nello stesso palazzo altri rifondaroli hanno avuto il lavoro e la retribuzione sospesa, e quindi voi che avete più degli altri per lamentarvi?"

(Domanda: se al piano di sopra qualcuno che fa un lavoro diverso dal mio decide di lavorare gratis, questa è una buona ragione per stare zitto quando ricevo lo stesso trattamento? C'è una sorta di contratto collettivo condominiale che obbliga tutti ad adeguarsi al trattamento lavorativo peggiore tra quelli praticati nello stesso edificio?)

4 - "I veri compagni sono quelli che fanno il sostegno militante al giornale con sottoscrizioni e abbonamenti, non voi piagnucoloni che vi stracciate le vesti appena vi lasciano due mesi senza paga".

(Domanda: ma oltre ad applaudire chi fa la questua come si fa da anni per salvare la stampa comunista, non ci si dovrebbe chiedere come mai il prodotto non interessa più e cambiare di conseguenza il piano editoriale? Oppure fino a quando ci saranno i soldi del partito e i finanziamenti pubblici è irrilevante se il giornale viene effettivamente letto o usato per la gabbia del criceto?)

Ma la domanda chiave di questo comunicato è un'altra: perché il discorso inizia a nome dell'azienda ("Comunicato della societa'") e alla fine è firmato dal partito tramite il suo ufficio stampa?

E ora per favore rispondeteci che si è rotto il punto interrogativo sulla tastiera.

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