Il più pulito c'ha la gogna (mediatica)
Bizzarri quelli del Pdl. Si lamentano perché i magistrati vanno in onda a sparare sentenze ufficiose e si lamentano dei processi mediatici di Annozero, quando poi sono i primi a organizzare difese a oltranza via conferenza stampa. Non so voi, ma io avrei pagato per assistere alla conferenza stampa di Verdini lo scorso mercoledì, dove si è inaugurato subliminalmente il nuovo acronimo del Pdl (Paraculi delle libertà). Il coordinatore corruttore coordinato e continuativo dopo essere stato interrogato per ore dai magistrati, ha praticamente negato tutto, considerandosi estraneo a ogni coinvolgimento con la nuova loggia denominata P3, più che massonica, carbonara, visto che uomo di punta era Flavio Carboni. Della serie:”Non c'ero e se c'ero annuivo”. Il solito copione della rinnegatio intrallationis ha preso corpo durante tutta la conferenza stampa, Verdini sbuffa, gesticola animosamente e cerca di non farzi incalzare dai giornalisti che pongono domande una più oculata dell'altra. La location scelta per questo ennesimo teatrino è Via dell'Umiltà, tanto per tenere sempre le chiappe al proprio posto, cioè sul collo, parafrasando Totò. Come di consueto arriva il ricorso storico alla vicenda P2 “era la panna montata, e poi molti sono stati assolti da quell'inchiesta”, a queste parole Tina Anselmi è rimasta Algida e con un calippo in mano che avrebbe voluto brandirgli solo lei sa dove. Ma quando meno te lo aspetti arriva il colpo di scena:alla domanda della giornalista dell'Unità Claudia Fusani, a proposito degli assegni di Carboni per salvare il Giornale di Toscana di sua proprietà, ecco che si scatenano i guardiani supremi. Primo è Giorgio StraGuadagno, l'uomo del predellino.it, quotidiano online fedele a B. che in questi giorni sta pubblicando articoli memorabili contro Fini e i suoi affiniati dove la satira trova spazio con i corsivi del Taciturno e il Pesce rosso e ho detto tutto, citando stavolta Peppino. Dopo aver dato della cazzara alla Fusani, s'ode a destra un barrito di proboscide, è il pachiderma delle libertà, l'uomo del bretellone, Giuliano Ferrara, che urla e sbraita dicendo che quelle della Fusani sono domande da stato di polizia e che è passata da Repubblica all'Unità in circostanze ancora da chiarire, cercando di farle vedere i sorci verdi(ni). Strano che il convertito Giuliano non lo sappia, Pio Pompa è collaboratore de “Il Foglio” giornale da lui diretto, che aspetta a chiederglielo? Acidis in fundo arriva il commento di Daniela Santanchè, donna dal dito medio facile agli studenti e dal teladò difficile ai potenti che fa i complimenti al coordinatore perché ha dimostrato di avere davvero le palle e non le palle di velluto. Io pensavo che di velluto avesse la faccia e le pale (eoliche) di ferro.
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