La strage di Bologna, specchio della nostra ignoranza
Non e' che le vittime di Bologna mi stiano a cuore piu' di quelle del Cermis o dei morti per fame. Ma per loro mi indigno piu' volentieri, perche' oltre ad uccidere loro in pochi secondi, hanno preso in giro l'Italia per trent'anni.
Da tre decenni c'e' chi si diverte a ciarlare di "piste palestinesi", di condannati in via definitiva che si "proclamano innocenti" senza fornire uno straccio di prova se non quella del dubbio generato dalle loro dichiarazioni, perfino nel film sulla Banda della Magliana sono riusciti a infilare quella maledetta esplosione, come se fosse stato un semplice "Romanzo Criminale" e non una strage eversiva oggetto del piu' incredibile depistaggio della storia.
Se c'e' una cosa che ho capito dei cosiddetti "misteri d'Italia", e' che restano tali solo per i creduloni, per chi non li vuol capire, per chi si affida al porto delle nebbie di Tg e quotidiani per costruire la propria opinione, per chi non fa la fatica di leggere carte ed atti processuali, per chi pensa che ritrovarsi in piazza il 2 agosto sia un rito impolverato e che ormai i familiari delle vittime non hanno piu' nulla di interessante da dire.
Oggi perfino Wikipedia ci lascia in eredita' uno scenario fatto di mille ipotesi, ci mancano gli alieni e siamo a posto. Ma io sputo sulle ambiguita' dell'informazione "politicamente corretta", e faccio una scelta di verita' pronto ad essere smentito, ma solo da fatti e non da ipotesi.
La mia verita' e' che in base ai fatti finora accertati il 2 agosto 1980 i neofascisti dei NAR Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro hanno partecipato da protagonisti alla realizzazione di un attentato dinamitardo che ha ucciso 85 persone, lasciandone oltre 200 mutilate o ferite. So anche che tra i principali nemici di questa verita' ci sono stati depistatori eccellenti, uomini dei servizi segreti e delle istituzioni su cui troneggia Licio Gelli, il capo della loggia massonica che ha pianificato un piano eversivo "casualmente" coincidente con le politiche di governo realizzate dai suoi ex affiliati che ora guidano il paese.
E' questo che raccontero' ai ragazzi che mi chiederanno cos'e' successo a Bologna, e aggiungero' di non accontentarsi di quello che gli avro' detto io, perche' la verita' non e' mai abbastanza.
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