Operazione Polpo Grosso
Se c’ha sempre azzeccato col pronostico delle partite del Mondiale, perché Paul il Polpo non potrebbe ragionevolmente prevedere anche l’esito della crisi politica italiana?
Questa la semplice domanda che devono essersi posti a Palazzo Chigi pur di avere una minima indicazione di ciò cui andrà incontro il Governo in settimane che si preannunciano altrettanto travagliate e incerte di quelle già trascorse all’insegna di scandali, litigi e dimissioni.
Ecco allora l’idea di ricorrere agli 007 di casa nostra allo scopo di rapire per una sola notte il cefalopode che in Germania non ha sbagliato una previsione calcistica e ha suscitato l’attenzione generale di curiosi e intellettuali, gente comune e capi di stato.
L’operazione, soprannominata dallo stesso Berlusconi “Polpo Grosso”, sarebbe scattata quindi alla mezzanotte della vigilia della finale e avrebbe condotto nel giro di poche ore lo spaesato mollusco dal parco acquatico di Oberhausen alle stanze di Villa Certosa dove il sequestrato, intuito il luogo e temendo il peggio per sé, si sarebbe arrendevolmente diretto verso il lettone di Putin.
Un misto di panico e imbarazzo tra i collaboratori del premier presenti al sequestro e successivo sospiro di sollievo nel momento in cui il polpo si è messo a seguire Sandro Bondi credendo di scorgere in lui un proprio simile.
Facile a quel punto condurre l’animale fin dentro l’acquario presidenziale dove lo attendeva una scelta dirimente: fiondarsi su una sagoma di polpa ancheggiante vagamente simile in curve e occhioni alla ministra Carfagna oppure avvinghiare un cartonato di ributtante scorfano dai lineamenti rutellian-casinian-finiani (cui il vulcanico Brunetta avrebbe voluto aggiungere un’irritante “erre” moscia alla Montezemolo).
Nel primo caso avrebbe significato la sopravvivenza dell’Esecutivo, nel secondo la nefasta defenestrazione del premier e la sua sostituzione con un governo istituzionale di larghe intese.
Pare che, prima ancora che Paul sollevasse una ventosa, Cicchitto si sia avvicinato alla vasca per proporre al polpo, considerata l’evidente capacità tentacolare, il posto di capo della Protezione Civile con tanto di idromassaggio personalizzato al Salaria Sport Village della Capitale.
Indifferente all’offerta, Paul avrebbe quindi allungato la prima appendice verso lo scorfano, provocando lo sconcerto di Gianni Letta che si sarebbe affrettato a inventare un ministero ad hoc, magari intitolato al Decentramento Corallino e alla Sussidiarietà Subacquea.
In tutta risposta Paul avrebbe continuato a muoversi nella stessa direzione nonostante i contemporanei tentativi di Dell’Utri di dissuaderlo in virtù di una comprovata esperienza in fatto di
piovre.
Quindi la trovata geniale, come già tante in passato, di Nicolò Ghedini: parare contemporaneamente davanti agli occhi del mollusco l’espressione vacua di Gasparri e lo sguardo a tre-quarti di Capezzone per dimostrargli che la politica non era poi così difficile e che uno scranno in Parlamento non glielo avrebbe negato nessuno.
Stanco di assistere a una pletora di vertebrati farneticanti, Paul avrebbe infine proteso tutto se stesso verso l’orrido pesce un attimo prima che la luce si spegnesse.
Solo a quel punto il presidente del Consiglio, fino ad allora taciturno e con la mano ancora sull’interruttore, avrebbe urlato al fidato cuoco Michele di preparare quella sera polpo bollito per tutti.
L’indomani sorpresa generale al parco acquatico in Germania allorché in vasca, invece del solito Paul, si sono inspiegabilmente ritrovati un raro esemplare di Octopus Brancheris già avvolto e incartato in foglio di Gazzetta Ufficiale.
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