Belena
Oggi Renato si trova al solito bar di Campobasso, quartiere CEP, dove è abituato ad incontrare gli amici. Nel bar sta scroccando una birretta ad un amico. L’altra sera ha visto Ballarò. All’amico incredulo la racconta così: “Sai ad un certo punto della trasmissione è intervenuto telefonicamente un certo Zilvio, che ha fatto due sonori pernacchi a due ospiti, un certo Giannini e un certo Pannicelli o Pagnocelli, e subito ha riattaccato.” – e l’altro: “E Floris che ha detto?” “Mah, non lo so, da quello che ho capito, ha detto: avete sentito questa voce ? Viene proprio dalla sua bocca e lui con quella può dire ciò che vuole!”. Renato non racconta la sua avventura, accadutagli sempre due giorni prima. Era la mattina del 1° giugno, festa del latte, alimento primario per l’uomo, ma di difficile deglutizione per Renato, vista la sua passione per altri liquidi più digeribili. Chattando su Facebook, ha incontrato, qualche giorno prima una tizia che, gli aveva detto di essere una principessa moldava, occupata a Campobasso come badante, ma con regolare permesso di soggiorno. Il 2 giugno, tra una chat e l’altra, le aveva strappato un appuntamento per la serata. Dovete sapere che il Nostro, ieri sera, era libero da impegni, soprattutto con la moglie Claudia, ospite per qualche giorno di una vecchia zia residente in Roma. La moglie gli aveva detto: ”Ne approfitto per vedere la parata del 2 giugno”. Renato di quella parata non voleva sentir parlare. Diceva: ”Che c’entra la festa della Repubblica con quel centinaio di militari lustrati a festa e soprattutto con i missili e cannoni che ci fanno vedere? La Costituzione dice che l’Italia ripudia la guerra!”Anche la suocera (che, data l’età, andava a letto con le galline e che era convalescente dalla sindrome influenzale attualmente galoppante per il mondo) lo aveva lasciato libero. Quella sera, giunto nel luogo dell’appuntamento, quale fu il suo stupore nel vedere che la ragazza con cui chattava era perfettamente somigliante alla foto del profilo. Oddio: la foto doveva essere di qualche anno prima,(almeno venti) ma agli occhi di Renato quella era proprio la copia di Belen Rodriguez anche se un po’ stagionata, e, a modo suo, glielo disse. Il primo colloquio si svolse così. Renato: “Sei tu Maria Elena?” E lei: “Sì, ma chiamami Marilena!” Renato: “ No, ti chiamerò Belena!”. Poi insieme sono andati nella pizzeria più economica della città e, tra un boccone di Margherita e l’altro, Belena gli ha confessato di non essere della Moldova, ma originaria della provincia di Bergamo. Dopo la cena, regolarmente pagata alla romana, Renato ha convinto la ragazza a salire sulla sua auto blu (una scassatissima Saxo) ed ha svoltato l’angolo, per raggiungere qualche posto isolato. Qui è finita la serata, perché la ragazza, (che aveva una minigonna di ordinanza) ancor prima che Renato potesse andare avanti con i preliminari, gli ha sussurrato: “Renato stasera non è possibile …. sai: ho le mie cose..” Al che Renato in puro dialetto molisano ha ribattuto: “Belé! Che pozza jttà ‘u bbleno!”. Frase che, tradotta in italiano, dovrebbe suonare così: “Belena! Che tu possa avere un travaso di bile!”
Se vuoi sostenere questo sito, Richiedi uno dei nostri libri e combatti con noi il degrado culturale.
Commenti
Inserisci il tuo commento