Data memorabile
Renato ha una specie di idiosincrasia per le date, ma quella di oggi, 31 maggio 2010, forse non la dimenticherà. La moglie Claudia lo rimprovera sempre perché non ricorda mai l’anniversario del loro matrimonio, ma Renato a volte dimentica anche la sua data di nascita. Lui si giustifica dicendo: “Io c’ero, ma ero troppo piccolo per capire”. Così come per il matrimonio, dice alla moglie: “Io c’ero, ma tu non mi avevi invitato!”. Per le manifestazioni invece, è un vero portento: il 25 aprile e il 1° maggio (finché le faranno) è sempre in prima linea. Oggi le manifestazioni da fare erano due: la prima era la “Giornata Mondiale senza il tabacco”. Renato sono parecchi anni che non fuma più sigarette, ma un paio di volte al giorno medita con una pipa. Per lui sarebbe stato semplice rinunciare al tabacco pomeridiano e serale per un intero giorno. Purtroppo nel pomeriggio ha bussato alla porta il suo vicino di casa, con il quale non parlava da diversi anni, che gli ha detto: “Sai avevi ragione tu: altro che mani nelle tasche degli italiani! Questi ci mettono qualche altra cosa … insomma, dai facciamo la pace!” E così si sono accomodati in salotto e, fra un brandy e l’altro, è finita con una pipata per Renato e una Camel per l’amico.
L’altro avvenimento da celebrare oggi era il “Quit Facebook Day”. Quando ne aveva sentito parlare su Internet, Renato non aveva capito di cosa si trattasse, perché l’inglese era una lingua per lui particolarmente ostica. Dovete sapere che Renato navigava sul piccì da qualche anno, soprattutto perché gli ricordava il nome del suo vecchio partito, che qualcuno gli aveva tolto. Al Circolo dei Pensionati era giunto, grazie a una donazione, un vecchio computer, caricato con Windows Me, ma perfettamente funzionante. Renato ricorda sempre quando, qualche anno fa, fu proclamato presidente, poiché il presidente uscente, ormai avanti in età, disse all’assemblea dei soci: “Volete voi Renato come presidente?” Altro che quello che capitò, qualche anno dopo alla Marcegaglia: un’ovazione salutò la sua elezione. Tornando a bomba, il Nostro oramai smanettone, navigava su Internet ed aveva un “account” su Facebook. La figlia, che sapeva di inglese, gli spiegò che quello che gli sembrava il verso di un topolino (quit) in realtà si pronunciava in una maniera che a lui ricordava i guai. Renato capì che oggi avrebbe dovuto cancellare il suo profilo per protestare contro l’ingerenza di questa specie di mostro nella “privacy” dei cittadini. Stamattina, armato di buone intenzioni e un po’ dispiaciuto, perché, grazie a Facebook, aveva ritrovato alcuni compagni di lavoro ed anche un vecchio compagno di servizio di leva, si è accinto a cancellare il suo account. Prima di lasciare il sito ha però voluto fare l’ultima “chat”. Qui ha conosciuto una principessa moldava, in Italia come badante, che è tutta una promessa. Renato, al grido di “Che mi importa della “privacy!” tornerà presto sul sito più speranzoso che mai.
Perciò in questo giorno Renato, che per tutta la vita, quando lavorava, non aveva perso uno sciopero, ha fatto il doppio crumiro.
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