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Ridda di malignità dopo il decreto governativo in materia di violenza sui minori

Che l'abuso ti sia lieve

L'Esecutivo corre ai ripari specificando le eccezioni del caso
29 maggio 2010 - Rouge (convive con i suoi sensi di colpa)
Fonte: Peter Pan

ma quant'è forte tarzan

A seguito di subdole insinuazioni il Governo si è apprestato a emanare una dettagliata casistica in merito alla “non-obbligatorietà dell’arresto in flagranza per violenza sessuale su minori qualora si tratti di atti di lieve entità”.
La disposizione, contenuta nel più ampio decreto avente per oggetto la riforma della giustizia, non ha mancato di suscitare un vespaio di polemiche data l’impostazione smaccatamente permissiva, a maggior ragione su un tema che non ammetterebbe eccezioni come quello relativo ai diritti dell’infanzia.
Ecco allora le puntualizzazioni a piè di pagina varate dal Consiglio dei Ministri che ha subito provveduto a restringere il campo dell’applicabilità della legge:
“La norma si ritenga esclusivamente valida:
- nel caso i responsabili di suddetti atti siano zelanti esegeti del verbo biblico, più gesuiti dello stesso Gesù, tali da interpretare alla lettera l’adagio evangelico «Lasciate che i bimbi vengano a me» (codicillo OrcoPerMille);
- nel caso il minore in questione risulti, dopo scrupolosa verifica del documento d’identità, essere in realtà un maggiorenne di nome Renato alla feticistica ricerca di gondolieri armati di tornello (codicillo CosìFanTuttone);
- nel caso il minore in questione appartenga al genere femminile, si prodighi a favore dei vetusti miliardari della penisola e chiami affettuosamente gli assistiti col nomignolo di Papi (codicillo Lolita);
- nel caso in cui il minore in questione, pur contraddicendo i dati anagrafici, dimostri un quoziente intellettivo tale da giustificare carezze in pubblico a premio della dichiarazione o della statistica imparate a memoria (codicillo Gasparri).

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