Lectio magistralis
Trascrivo, con un po’ di ritardo, il discorso tenuto da Renato il pensionato in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2010, avvenuta il 14 febbraio u.s. (giorno di Carnevale), dell’Università della Terza Età di Campobasso. Si tratta di una sorta di lectio magistralis dei pensionati e viene tradotta dal campobassano all’italiano per chi non conosce tale lingua (il campuasciano) e con l’avvertenza che è stata possibile la trascrizione della registrazione perché non è ancora in vigore l’emendamento D’Addario. Il testo è stato naturalmente riassunto ed epurato delle inevitabili parolacce, pronunciate da Renato, e tradotto con i congiuntivi e condizionali precisi, anche se tali modi verbali sono intercambiabili nell’idioma molisano, come dimostrano tali Di Pietro Antonio e Biscardi Aldo. La platea era formata da ben sette ultrasessantenni.
Ragazzi, (faccio per dire), è giunta l’ora di spezzare le nostre catene! Possibile che dobbiamo essere così privilegiati? Chi sta meglio di noi? Riscuotiamo la pensione ogni mese senza fare niente. Il governo farà bene a ridurcela. Di quanto? Del cinque per cento? E che volete che sia? A me saranno meno di 3 euro. Due e 59 per la precisione. Molto di meno di quello che toglieranno a deputati e senatori! Anzi, sapete che c’è? Che ce la togliessero tutta quanta, la pensione! E non si permettano di darci la social card. Quella che mi hanno mandato a casa è stata sempre vuota. Dice che ci dovevano stare quaranta euro. Ricordo che la prima e ultima volta che l’ho utilizzata, la cassiera del supermercato mi fa: “Mi spiace: la sua carta è scarica”. - “La scarica di quella saetta che non ti brucia!” - Ho pensato tra me e me ed ho provveduto a saldare il conto. Meno male che avevo il resto di quei dieci euro che mi erano serviti per comprare il trinciato forte che ogni giorno mi godo. Mi basta un mese. Sapete io fumo la pipa: che volete? … ognuno ha i suoi vizietti. A proposito di carte, c’è la Carta Argento delle ferrovie. Pensate: costa solo trenta euro e ti permette di risparmiare il 15 per cento del biglietto. Io vado qualche volta a trovare mia figlia a Ripalimosani (dieci chilometri da qui) e per rifarmi dei trenta euro, ho fatto il conto, ci dovrei andare tutto l’anno e tutti i giorni. Fortuna che alla stazione di Ripalimosani hanno tolto la fermata! C’è poi l’ingresso gratuito ai musei e alle gallerie. Credo che noi ne abbiamo abbastanza di musei a casa nostra con le nostre mogli. Infine un cenno particolare all’esenzione dal ticket. Io, ringraziando Iddio, godo ottima salute, ma quando sono andato dalla dottoressa per farmi prescrivere una pillola, che mi aveva raccomandato un amico, per certi piccoli disturbi, con un nome strano, VIAGRA, la professionista mi ha detto:”Renato, questo farmaco è in fascia C, devo prescrivertela con la ricetta bianca.” Io non ho capito bene cos’è sta ricetta bianca, so solo che anche quella sera son andato in bianco … Per finire, ragazzi, (faccio sempre per dire), io sostengo che dobbiamo por fine a tutte queste agevolazioni, altrimenti la nostra categoria si trasformerà in una casta. Perciò vi dico: “BASTA CON LA CASTA”!
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