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Non è cambiato l'anchorman, siamo cambiati noi

E adesso che cosa vi ha fatto quel pover'uomo di Santoro?

In tutto questo marasma di polemiche, spunta la colossale testona di minkia di Antonio Polito.
20 maggio 2010 - Ulisse Acquaviva

 

Certo che gli italiani sono proprio incorreggibili. Non perdono mai quel tic di Piazzale Loreto, col gusto proibito di appendere per i piedi quelli che applaudivano fino al giorno prima.

Sì, ma Santoro se ne va dalla Rai! E allora perché nessuno gli ha detto niente quando stava a Mediaset? Sì, ma non è che se ne va soltanto: gli danno un sacco di soldi!! E perché, finora faceva volontariato per la causa? Sì, ma così tradisce la fiducia e il mandato di chi lo ha sostenuto!!! E perché, quando ha mollato il Parlamento Europeo non ha fatto lo stesso?

E allora posto che Santoro non ha cambiato atteggiamento, che è sempre stato un imprenditore oltre che giornalista, che non ha mai fatto voto di povertà, che non si è mai adagiato dove stava ma se ne è sempre andato sul più bello, cos'è che adesso sta facendo così incazzare il popolo dell'antisistema?

Semplice: oggi stiamo messi male a soldi, male come non lo eravamo stati da anni, e quindi i redditi dei vip ci fanno incazzare di più, ancora di più quando ci hanno appena chiesto l'obolo per riempire un teatro dove portare la Rai per una Notte quando se lo potevano benissimo pagare da soli. Tutto qui. E' cambiata la prospettiva delle nostre tasche, non l'oggetto del contendere.

Quanto a me, in questa vicenda quello che mi fa girare a elica tutto ciò che è suscettibile di moto rotatorio in zona cintola, è l'utilizzo sfrenato che si è fatto in questa vicenda della retorica "tutto è merda, nessuno può criticare", dove il male non si somma ma si annulla a vicenda, e il rubagalline legittima moralmente il serial killer.

Campione indiscusso della specialità in data odierna è quella colossale testona di minkia di Antonio Polito, che ha battuto tutti i suoi avversari nell'editoriale di oggi, intravisto per sbaglio in una copia del "Riformista" abbandonata su una panchina. 

Lo riassumo in una perla: "Tornate nel mondo reale, o voi in cerca di un taumaturgo che vi liberi dal Male. Michael Moore fa i soldi, Sabina Guzzanti fa i soldi, Marco Travaglio fa i soldi, Michele Santoro fa i soldi".

Si vabbè caro Polito, ma ricordati che i soldi li fai pure tu, non certo per le vendite del tuo utensile editoriale, ottimo per coprire i tavoli quando si imbianca, un pò meno se ci si vuole fare un'idea del mondo.

I soldi li fai anche tu perché delle leggi illiberali ti regalano una cascata di soldi pubblici costringendo a pagare il tuo giornale anche chi non lo legge, mentre sul libero mercato chiuderesti dopo tre giorni.

A me quelli che fanno soldi mi fanno rosicare "a prescindere" perché non ne ho, ma anche rosicando mi è chiaro che nel vostro gruppo di gente che fa i soldi c'è una bella differenza tra fare i soldi al botteghino come Moore e la Guzzanti, farli vendendo libri come Travaglio, farli sfruttando a proprio vantaggio la trattativa con un'azienda come fa Santoro, e farli "a prescindere" come te, solo perché un tale Angelucci ha deciso di stampare sia "Libero" che il "Riformista" per tirare su ettolitri di quattrini riempiendo le tasche sue, le tue e quelle di Belpietro.

Fai l'audience che faceva Santoro, vendi i libri che vende travaglio, riempi i cinema cone fanno Moore e la Guzzanti, e solo allora avrai il diritto di spaccare le balle a noi che già stiamo rosicando per conto nostro pensando a quella magnifica buonuscita, figuriamoci se ti ci metti pure tu.

 

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