Il sorcio in bocca di Scajola
Il ministro aprì il portone e sparì all’interno.
Bin squittì, uscì allo scoperto seguito dai suoi fratellini. Attraverso le tubature dell’acqua, si arrampicarono sulla parete fino a raggiungere la finestra del ministro che proprio in quel momento si accese. L’ombra di Scajola si disegno sulle tende bianche e rosse, seguita da quella del braccio che si tese e della mano che agguantò la maniglia e aprì di poco la finestra. Bin, Ben e Bun si diedero il cinque: più facile di così! Poi sgattaiolarono all’interno, riparando sotto una poltrona beige al lato della sala. Il ministro era in bagno. I topolini attesero. E quando lo videro solcare la soglia del soggiorno, sbucarono fuori.
Bin scattò in avanti, lo aggirò e dispiegò l’intera fune attorno alle sue gambe. Ben si cosparse tutto di vaselina e, con un salto lunghissimo, si tuffò nella sua bocca. Bun, per ultimo, passeggiò lentamente dondolando la macchina fotografica come un pendolo. – prova a dirlo adesso che non ti hanno beccato con il sorcio in bocca!- sentenziò. Flash.
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