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Quando Scajola non può più negare

Il sorcio in bocca di Scajola

3 maggio 2010 - corrieredellaluna.blogspot.com (LuigiMuris)
Fonte: corrieredellaluna.blogspot.com

ska

I tre topolini Bin, Ben e Bun se ne stavano nascosti dietro la ruota di un auto a fianco al portone di casa del ministro Scajola. E dopo un’attesa durata all’incirca quattro ore, finalmente lo videro arrivare: solo, viso fiero e per niente adombrato dagli scandali che percuotevano la stampa in questi giorni. Bin fece un segno a Ben che a sua volta lo fece a Bun, e tutti e tre si fecero ancora più indietro. Erano di fronte al Colosseo. Il primo reggeva una fune, il secondo un tubetto di vaselina, l’ultimo una macchina fotografica.
Il ministro aprì il portone e sparì all’interno.
Bin squittì, uscì allo scoperto seguito dai suoi fratellini. Attraverso le tubature dell’acqua, si arrampicarono sulla parete fino a raggiungere la finestra del ministro che proprio in quel momento si accese. L’ombra di Scajola si disegno sulle tende bianche e rosse, seguita da quella del braccio che si tese e della mano che agguantò la maniglia e aprì di poco la finestra. Bin, Ben e Bun si diedero il cinque: più facile di così! Poi sgattaiolarono all’interno, riparando sotto una poltrona beige al lato della sala. Il ministro era in bagno. I topolini attesero. E quando lo videro solcare la soglia del soggiorno, sbucarono fuori.
Bin scattò in avanti, lo aggirò e dispiegò l’intera fune attorno alle sue gambe. Ben si cosparse tutto di vaselina e, con un salto lunghissimo, si tuffò nella sua bocca. Bun, per ultimo, passeggiò lentamente dondolando la macchina fotografica come un pendolo. – prova a dirlo adesso che non ti hanno beccato con il sorcio in bocca!- sentenziò. Flash.

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