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Una scarsa VENA patriottica

Frattini: "A noi l'Emergency ci piace nei cassonetti"

La confessione shock di un disoccupato napoletano. Perchè per due varici sono finito in una galera afghana.
13 aprile 2010 - Marco Scalia

Mi chiamo Aniello Piedeamaro e non tengo danaro. L'ultima volta che ho visto nu poco 'e euri fu quando andai a fare burdello a pagamento per conto della camorra, bruciando 'a munnezza in modo che il governo potesse mandare l'esercito e fare vedere che sistemava tutto per poi spartirsi la torta dell'emergenza rifiuti.   Il fatto è che sono disoccupato dalla nascita e tossico dall'età dello sviluppo, accussì quei pochi spicci me li sparai endovena, con gravi ripercussioni sulla circolazione sanguigna, già inguaiata di suo dalla sensazione di scoppiare da un momento all'altro per la rabbia di non riuscire a faticare qualunque cosa m'inventassi.           Tenevo una gamba tutta viola e un piede gonfio comm' na mulignana (melanzana, ndr) perciò quando lessi che quel brav'uomo di Gino Strada aveva aperto un ospedale in Africa che curava tutti i poveracci mi dissi chist'è a sula occasione ca tiengo 'e me salvà primm'e murì abbandunato in corsia al Cardarelli. E fu così che mi nascosi dint' nu contèiner chieno 'e Kalashnikov che i guaglioni di Casal di Principe stavano spedendo in Somalia (o in Sudan, m'arricuordo poco, in geografia ho sempre preso quattro). Pensavo di sgattaiolare fuori all'attracco e trascinarmi all'ospedale benemerito di Strada, e una volta lì appellarmi al sacrosanto diritto di essere curato indipendentemente dal paese di provenienza, dal reddito procapite, dalle convinzioni politiche e soprattutto dal fatto che o mi operavano o bell'e buono 'n coppa a pochi juorni sarei morto. 'O guaio fu che chi lo sa perchè quelle armi con tutto il vagone che le conteneva me compreso finirono per essere dirottate prima in Arabia, per poi passare attraverso sta sfaccimm' 'e Asaulojeh (l'avete mai sentita nominare?) che permetteva loro di entrare direttamente in Iran, e da lì - che ve lo dico a fare - raggiungere una bella base di barbute cape pazze talebane che dalla cittadina di Zahedan (territorio pakistano) con meno di 80 Km di strada dimmerda potevano finire lisce come l'olio direttamente  nella regione afghana di Lashkar Gah (addove ce sta n'altro ospedale del sempre benemerito Gino Strada, Dio solo sape comme fa sto sant'omm a campà sulo pe' salva' i disgraziati vittime delle guerre). Vabbuo', fatto sta che, chiuso in una cassa di armi chiusa dentro a un camion chiuso a sua volta dentro all'omertà del mondo occidentale cosiddetto civile, stavo per essere sicuro di morire di fame prima ancora di morire a causa delle mie vene 'mpazzute. (Mo' sì che li capisco quei poveri guaglioni che si fanno ventimila Km appesi al semiasse di un Tir per venire a farsi cacciare a calci in culo da Maroni e compari leghisti).                                                                                                                               Comunque, com'è come non è, mi ritrovo stoccato dint'o magazzino dell'ospedale. Penso: adesso basta saltare fuori e chiagnere disperato, chiedendo che mi si salvi la vita o almeno le gambe, sempre rispettando la fila con tutti questi poveri bambini, e mamme!, e nonnetti che le bombe intelligenti riducono a brandelli manco fossero hamburger McDonald... MA NON FACCIO A TEMPO A FARE NU CAZZO! Terrificanti marines ch'aggio visto sulo nei film e strani individui che sembrano le caricature degli agenti segreti con la faccia da salumieri mi saltano 'n coppa e mi si portano via insieme a tre poveri cristi di medici che stavano cucendo una bambina straziata da "un attacco con disdicevoli effetti collaterali".  In capo a una mezzoretta senza il minimo senso mi ritrovo dentro una specie di cesso dove mi gonfiano di botte urlando in una lingua sconosciuta che sono un terrorista che avrebbe preso una valanga di euri per ordire un piano sovversivo. Tra un cazzotto sui denti e un'asciugamano bagnato direttamente sui coglioni comincio a capire che chi mi sta "legalmente interrogando su presunte connivenze con falangi estremiste" non vede l'ora di farsi BELLO con chi non sopporta che il signor Gino Strada rattoppi poveri cristi bisognosi di cure per il solo semplice fatto che se non gli salvi la vita se ne vanno al Creatore. Talebani, americani o pastori che siano.     Pateticamente - tra un ceffone in bocca e una scarica elettrica sui genitali - chiedo di fare una telefonata all'ambasciata italiana o quel che resta della nostra ipocrita presenza sul territorio. Mi risponde la segreteria telefonica del ministro Frattini. La quale mi informa che il nostro è occupato ad aggiornare il suo sito dove è possibile ammirarlo mentre "proclama la presunzione d'innocenza fermo restando l'accertamento della verità aldilà di ogni polemica politica".  Il tutto tra una foto del suddetto in compagnia di Albero Tomba sulle nevi del Sestriere nel 2005, e con un link che rimanda a tale Heidy H. che dopo ben dieci operazioni di chirurgia plastica è finalmente pronta ad un rientro in grande stile nella high society.                                                                                                         Nu 'o saccio si c'è tiempo pe' o Afghanistàn.                                                                                            Ma nel frattempo Dio benedica l'Italia.                                                                                                

 

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