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Analisi cristiana del voto cattolico

Dio non ha votato Berlusconi

Vabbe' ha vinto la destra, ma non provate a dire che ha vinto Gesu' Cristo...
30 marzo 2010 - Carlo Gubitosa

Non credo di essere l'unico appassionato del cristianesimo ad essere deluso da questi risultati elettorali. E allora provero' a far uscire dalle catacombe il pensiero di chi come me non accetta che credere in Gesu' Cristo e votare Berlusconi siano due azioni inevitabilmente collegate da un rapporto di causa ed effetto.

Io credo nel valore della vita, e mi chiedo se questo valore sarebbe stato difeso meglio da forze politiche disponibili a migliorare l'educazione sessuale nelle scuole, e cosa potra' fare al riguardo una destra che non ha la minima intenzione di cambiare la legge 194 e al tempo stesso e' piu' interessata a favorire l'oscurantismo delle scuole confessionali che la sessualita' consapevole degli adolescenti.

Mi chiedo anche chi difendera' il valore della vita dei popoli che continueremo ad occupare con i nostri eserciti, mettendo a rischio le loro vite e quelle dei nostri soldati. Da cristiano apro il Vangelo e leggo "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio", poi apro il televisore e assisto alle consolidate prassi anticristiane di vescovi e pastori che mescolano fede privata e politica pubblica per orientare il voto del loro gregge.

Io credo nel valore della famiglia, quell'energia buona che circola in casa quando un lavoro dignitoso puo' garantire un futuro sereno a persone che hanno deciso di condividere la vita. E mi stupisco nel vedere le gerarchie cattoliche lanciare anatemi contro certi candidati per le loro vecchie battaglie di principio, solo per premiare forze politiche che oggi fanno nuove devastazioni sociali negando nei fatti un lavoro dignitoso a tutta la mia generazione e alle famiglie che stiamo cercando di costruire con fatica.

Io credo nel valore della verita', e mi chiedo in che misura quei 77693 voti che in Lazio hanno fatto la differenza tra destra e sinistra siano il frutto delle menzogne sparse durante l'incursione del premier nelle reti televisive un attimo prima del voto, una pesca a strascico dove si mente a masse di milioni per raccogliere la credulita' di decisive migliaia.

Io credo nella liberta' di coscienza, e ogni tanto qualche autoproclamato portavoce di Dio in terra prova a negarmela assieme alla liberta' di voto. Io credo nel valore della fratellanza tra tutti gli esseri umani, uguali in dignita' e diritti indipendentemente dal passaporto, ma assisto alla benedizione di uomini e partiti che negano dignita' e diritti a chi ha un passaporto diverso dal loro, solo perche' ai padroncini lo schiavismo sommerso conviene piu' del lavoro tutelato.

Io credo nell'anatema lanciato da Gesu' Cristo contro i ricchi e i farisei, ma mi sento ripetere che per essere buoni cristiani bisogna premiare nelle urne l'ipocrisia farisaica di chi si e' arricchito a spese dell'Italia riempiendosi la bocca di slogan cattolici solo per conquistare il potere.

Io credo in tutte queste cose, e fino ad ora ho vissuto queste convinzioni in forma intima e privata, come se fossi il solo a pensarla cosi'. Ma oggi faccio outing, ed esco allo scoperto: se sono amareggiato per questa tornata elettorale e' perche' prevedo l'avvento di politiche profondamente anticristiane, e temo che da oggi la cultura della morte e della guerra, la distruzione della famiglia a partire dall'economia e la ricerca spasmodica dell'arricchimento attraverso la corruzione sistematica e sfacciata troveranno nuovi spazi per esprimersi grazie al potere regalato a forze secolarizzate, materialiste e oscurantiste con un voto distorto da ingerenze mediatiche e clericali.

Il primo passo per combattere tutto questo e' far sentire con piu' coraggio la voce dei cristiani convinti che Gesu' non avrebbe mai votato Berlusconi: al massimo gli avrebbe chiesto di seguirlo gettando via tutte le sue ricchezze.

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