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Un editoriale antipolitico che alla fine nega se stesso

Cara Bonino, in Lazio io sto con l'uomo delle mongolfiere

Le opinioni espresse in questo articolo non sono una indicazione di voto, e non coincidono necessariamente con quelle della testata. Su mamma.am ognuno pensa, scrive e vota un po' quel cavolo che gli pare, e meno male.
23 marzo 2010 - Ulisse Acquaviva

 

Si avvicinano le regionali, ma non chiedetemi di tradire l'uomo delle mongolfiere. Quando la sinistra al caviale bombardava la Serbia per la sua "guerra umanitaria" lui era lì, solitario e determinato, denunciato e assolto per aver riempito i cieli di Aviano con piccole mongolfiere giocattolo che impedivano il decollo dei bombardieri. Per un attimo la virile macchina militare fu nuda e impotente di fronte a un uomo solo e disarmato, con l'erezione dell'acciaio bloccata da qualche foglio svolazzante di carta velina colorata.

Oggi Peppe Sini è uno dei pochi che non ha appeso al chiodo la bandiera arcobaleno, e continua a lottare contro altri giganti di acciaio che vorrebbero devastare la sua terra, quella Viterbo minacciata dai bulldozer della lobby affaristica che vuole costruire un mega aeroporto promettendo lavoro a tutti per garantire profitti a pochissimi.

Poco importa che questo avvenga violando varie leggi, quando l'unica legge che conta è quella del più forte. Tutto è lecito a Viterbo per far volare meglio chi viene da Roma. Nessun problema a devastare antichissime aree termali (avete mai provato a fare il bagno di notte all'aperto d'inverno guardando le stelle immersi in acqua caldissima?) e si può anche azzerare il potenziale turistico dell'area, mandare in tilt il traffico locale aggiungendoci quello diretto all'aeroporto, stracciare ogni vincolo ambientale e piano regolatore, condannare i viterbesi all'inquinamento e alla devastazione urbanistica e sociale che gli abitanti di Ciampino non sono più disposti a tollerare.

E l'unica resistenza a tutto questo arriva dall'uomo delle mongolfiere, pronto a sputtanare ogni politico, ogni faccendiere e ogni partito gettando all'aria l'omertà bipartisan e l'antiberlusconismo del meno peggio. Da recenti dichiarazioni abbiamo scoperto che per Emma Bonino il mega-aeroporto è ok, si devasti pure Viterbo per raccattare voti a Ciampino, a condizione che ci sia un buon collegamento da Roma con un simpatico trenino che garantisca l'efficienza liberista del progetto.

Ma qualcuno le ha detto che sui binari di quel trenino si stenderà l'uomo delle mongolfiere, pronto ad ogni lotta nonviolenta pur di scongiurare questo progetto devastante? Spero di sì, ma temo di no.

E allora non chiedetemi di votare Bonino per far dispetto a Silvio. Farei un grave torto anche all'uomo delle mongolfiere. Farei un torto ai palestinesi e ai curdi umiliati dalle campagne radicali per portare in europa i governi che li opprimono, farei un torto ai sieropositivi e ai malati che nessuna compagnia di assicurazione sarebbe disposta a tutelare (e che i radicali nell'ottobre '99 volevano abbandonare al loro destino raccogliendo firme referendarie per abolire l'obbligo di iscrizione al servizio sanitario nazionale), farei un torto a tutte le vittime delle "guerre umanitarie" benedette da Panino e Bonnella nelle loro ricorrenti oscillazioni da Gandhi a Von Clausewitz, pronti a trasformarsi al bisogno in un warlord bisessuale simile a Gandal, il generale cattivo di Goldrake.

Non chiedetemi di votare chi ha permesso la nascita e il decollo di Forza Italia in poche settimane, vendendo l'anima al diavolo per qualche poltrona e un paio di spot elettorali su mediaset. Non chiedetemi di premiare col voto chi ha allevato pericolosi trasformisti e voltagabbana come Daniele Capezzone, Marco Taradash, Elio Vito, Marcello Crivellini, Peppino Calderisi, Francesco Rutelli, tutti saltati sul trampolino anarcolibertario dei radicali per poi mettersi al servizio di quei "poteri autoritari e clericofascisti" che denunciavano in gioventù assieme a "Giacinto detto Marco" Pannella, che in quanto a trasformismo si è distinto anche lui, perfino nel nome.

Non chiedetemi di votare una coalizione di destra solo perché è meno fascista dell'altra destra, non chiedetemi di scegliere tra due progetti politici che promettono le medesime devastazioni con diverse sfumature che vanno dal liberismo "ad personam" al liberismo "ad partitum". Non chiedetemi di votare chi proclama il vangelo del liberismo pontificando dall'altare di una chiesa radiofonica foraggiata con più soldi pubblici di quanti ne avrebbe in un mercato davvero libero.

E' una questione di coscienza: se Viterbo sarà devastata e immolata sull'altare pagano delle Grandi Opere proverò una grande rabbia, ma se qualcuno lo facesse usando anche il mio voto proverei anche una profonda vergogna. E non voglio più dovermi vergognare dopo il voto.

Da quando ho visto il sangue di altri popoli versato anche a mio nome, non voglio più vergognarmi per le azioni di chi mi rappresenta, e voto solo persone che stimo.

Se qualche radicale in ascolto pensa che il mio sia disfattismo antipolitico, lancio una sfida: cari radicali e cari baroni del PD, fatemi votare l'uomo delle mongolfiere. Se vincerete le elezioni anche senza il mio voto, grazie all'attuale ondata di antiberlusconismo che premierebbe perfino Hitler (figuriamoci la Bonino), vi sfido a cambiare la legge elettorale regionale nel Lazio. Permettete a chiunque di candidarsi anche solo con mille firme alla guida del Lazio, così vediamo se siete davvero libertari come dite.

Ma fino a quando non potrò votare l'uomo delle mongolfiere o qualcuno che abbia anche solo un decimo della sua statura morale, fino a quando gli antiberlusconiani saranno costretti a votare gli ex ultrà di Berlusconi (ve la ricordate la Bonino eletta col Polo delle Libertà nelle politiche del 1994?), fino a quando le elezioni saranno la fiera del meno peggio e la politica sarà sotto sequestro, fino a quando tutto questo non cambierà in meglio l'antipolitica sarà quella che fate voi a Roma, cercando inciuci più o meno morbidi con palazzinari e traffichini, e non quella che faranno a Viterbo i cittadini che negheranno il voto ad entrambi gli amici della devastazione aeroportuale.

Dopo aver scritto tutto questo arriva un colpo di scena. L'uomo delle mongolfiere è un vero signore, e pur di salvare il Lazio dalla devastazione decide di glissare sulle velleità areoportuali viterbesi della Bonino, smentisce tutte le cose che ho scritto fin qui e dalla sua casella email lancia un appello accorato che riporto per dovere di cronaca: "Ovunque vi sia la possibilità di battere con la forza democratica del voto il blocco eversivo del colpo di stato razzista berlusconiano, si voti contro il colpo di stato razzista, si voti per la legalità costituzionale e per i diritti umani di tutti gli esseri umani".

E allora vado a chiudermi in bagno, mi abbandono alla complessità dell'esistenza e piango al buio pensando al destino di questa Italia dignitosa e nonviolenta infinitamente migliore di chi la governa. E poi ringrazio Dio per non dover votare in Lazio, altrimenti mi sarei suicidato in cabina elettorale per l'insopportabile conflitto interiore.

 

Note: Per un maggiore approfondimento sulle losche trame della lobby aeroportuale si puo' consultare il sito www.coipiediperterra.org

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