Ne ho viste cose, che voi blogger non potete immaginare
Ho visto cose che voi blogger non potete nemmeno immaginare. Ho visto nel 1994 (su un computer solo testo e in bianco e nero) privati cittadini che installavano nodi di reti globali a casa propria e a spese loro, col modem che fischiava di notte l'urlo delle BBS che gettava una goccia nel mare alla comunicazione globale. Oggi siamo tutti velocissimi, ma come semplici terminali e non piu' nodi della rete. Siamo stati comproprietari di una infrastruttura globale di telecomunicazioni, dove ognuno metteva in comune il proprio computer e un po' di scatti telefonici, e il brutto e' che non ce ne siamo neanche accorti.
Ho visto reti fatte da utenti per gli utenti, dove la pubblicita' era bandita, e se promuovevi un prodotto o un servizio in uno dei tuoi messaggi venivi messo fuori senza troppi complimenti. Oggi vedo uomini e donne che si prostituiscono scrivendo per due euro a pezzo, parlano a pagamento di cose che non amano, infilano marchette nei loro blog grazie ai regalini dell'azienda di turno, e si sentono piu' importanti se sono piu' coccolati dal marketing aziendale.
Ho visto "reti sociali" che nascevano attorno a buone idee e non a un software, nessuno sentiva ancora il bisogno di vivere vite parallele online, e dopo aver fatto progetti e scambiato informazioni in rete il tasto per "condividere" qualcosa era il citofono del tuo amico.
Ho visto newsgroup dove fiorivano discussioni sui temi piu' vari dello scibile umano, dove uomini di buona volonta', grande intelligenza e spiccata sensibilita' umana raccoglievano e distillavano sapere collettivo nelle FAQ, chi si avvicinava a un gruppo ne usciva arricchito, e il piu' grande onore possibile era quello di aggiungere una nuova risposta ad una nuova domanda, e un gruppo di discussione era anche un gruppo di aiuto solidale. Oggi vedo bambocci allevati a talk show che si divertono a gettare merda nel ventilatore per emulare i loro beniamini televisivi, dicendo che il bianco e' nero e c'e' il sole di notte, sommergendo di insulti i poveri illusi che scrivono ancora con le mani legate dalla logica e dal raziocinio e sentendo come unica responsabilita' sociale l'affermazione del proprio ego.
Ho visto trascrizioni di canzoni con accordi scritte sui newsgroup da gente che amava la musica, e le ho ritrovate saccheggiate a piene mani e sfruttate illecitamente da siti che amano i soldi.
Ho visto tecnoignoranti seguire le mode del software piu' in voga, e ho visto morire slash, phpnuke, postnuke, joomla e tante altre novita' del momento, seppellite assieme ai contenuti che ospitavano, parole e memoria storica persa per sempre solo per avere un bottoncino nuovo in piu'.
Ho visto programmatori coraggiosi resistere ai venti delle mode tenendo dritto il timone sugli standard liberi e aperti del web, ma poi li ho visti travolti dall'ignoranza dei venditori di fumo che spacciavano alle aziende software con standard proprietari, saccheggiati in rete perche' gratuiti e abbelliti da smanettoni sottopagati con poco sforzo, qualche ritocchino e un template riciclato.
Ho visto sistemisti e programmatori italiani eccezionali fuggire all'estero o sprofondare nello sfruttamento piu' bieco restando in patria, ho visto ragazzi geniali che non avevano niente da invidiare ai guru della Silicon Valley snobbati dai neoarricchiti della neoeconomia che non scucivano neanche un centesimo per favorire lo sviluppo del software libero in Italia, mentre sarebbero bastati i soldi spesi per i loro smarthpone a creare sviluppo e ricchezza senza sudditanza verso gli Usa.
Ho visto uno strumento di liberta' e cultura trasformarsi in uno strumento di liberismo e abbrutimento ,sotto l'ondata delle masse guidate da Valentino Rossi a trecento all'ora per schiantarsi a banda larga sul vuoto mentale che non puo' essere riempito da nessuna connessione se non quelle neurali.
Ho visto la redazione de "I Siciliani" sbarcare sui BBS ben prima dello sbarco dell'Unione Sarda su Internet, avanguardia di una generazione di giornalisti nata in rete e decisa ad usarla per affermare nuovi modelli di informazione, partecipazione e cultura, dove il potere degli editori, dei padroni e dei partiti ha rischiato seriamente di diventare obsoleto.
Ho visto questa generazione scalzata da finti vip, intellettuali e scrittori cooptati nel sistema in cambio di soldi o potere, che si sentono vip per il traffico autoreferenziale del proprio blog vetrina, si sentono intellettuali per gli elogi ricevuti da altri servi come loro, si sentono scrittori perche' qualcuno li paga per scrivere, si sentono opinionisti perche' qualcuno li paga per sfornare banalita', si sentono vincenti solo perche' il sistema li usa per riempire l'organico del circo a beneficio del pubblico pagante.
Ho visto nascere e morire siti, portali, community, newsletter, iniziative, ma anche in mezzo alla morte e alla distruzione ho sempre incontrato persone che hanno dato un senso alla parola amico, anche se non le avevo mai viste in faccia, che hanno dato dignita' alla parola giornalismo, anche senza fare tendenza su riviste patinate, che hanno dato valore alla parola comunicazione, anche senza mettersi al centro del palcoscenico, che hanno dato vita a progetti eccezionali, anche senza mettersi una lira in tasca, che hanno dato respiro alla mia mente, anche senza farmi pagare un biglietto, che mi hanno aiutato, anche senza far parte di una loggia o consorteria comune, che hanno dato una ragione al mio ostinato e ininterrotto scrivere in rete, anche quando la stupidita' umana sembrava travolgere ogni decenza, ogni ragionamento, ogni sensibilita'.
Ma tutto questo non andra' perso, come lacrime mella pioggia. E' tempo di rinascere, e' tempo di ridere, e' tempo di scrivere, e' tempo di disegnare.
Buona lettura e buona vita a tutti.
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