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Un uomo solo al telecomando!

23 febbraio 2010 - Giulio Laurenzi
Fonte: http://iltratto.splinder.com - 23 febbraio 2010

Un uomo solo al telecomando!

 

Ebbensì, lo ammetto. Ho visto il Festival di Sanremo e, pur non capendone una mazza di musica (o forse proprio per questo), mi sono divertito. Le canzoni sembravano belle, tranne due, orecchiabili, tranne due, originali, tranne due, e pure cantate bene, sempre tranne due. E chi ti arriva in finale? Vavhè, la risposta è scontata, anche perché il Festival in questione è finito da un paio di giorni, o forse più: Proprio le due che a me facevano cagare!!!
Sto parlando di quel melange melodico proposto dai trettrè, ovvero Pupo e gli altri due (perdonatemi la ridondanza), più di quel latrato di banalità messo in piedi dalla De Filippi per il suo figlioccio, certo Valerio Scanu. Il terzo mi sembrava bravo, tal Mengoni (o Megoni, vado pigramente a memoria e scrivo come parlo). Ma siccome sono malato di satira, e anche un po' di politica, mi sono divertito a tracciare parallelismi beceri. Ho riflettuto, ai più sembrerà strano, e sono arrivato persino a una conclusione. Non ho potuto fare a meno, malignamente, di notare che i tre (cinque) finalisti hanno beneficiato precedentemente, loro malgrado, di una notevole esposizione mediatica. Me(n)goni (quello bravo - ma non era il solo) con X-Factor, Scanu con Amici della De Filippi e i trettrè con i cosiddetti Pacchi e Ballando con le stelle (o sotto, insomma, dove volete voi).
Allora mi sono detto un'altra cosa... Questa mi sembra la prova provata, come ama dire il mio amico avvocato, del fatto che la televisione guida il popolo bue e che il conflitto d'interesse non è un'invenzione della sinistra (che pure non ha fatto nulla per porvi rimedio, pur avendone avuto più volte l'occasione). Insomma, tra il tele-voto e il voto non c'è molta differenza.
E allora? E allora mi deprimo e mi rassegno. Non c'è nulla da fare, tranne la rivoluzione con le bombe (alla crema o al cioccolato, naturalmente)...

 

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