la presa della Bastiglia RAI
-la presa della Bastiglia RAI -
di Paolo De Gregorio, 22 febbraio 2010
La questione di riportare la RAI sul terreno di “pubblico servizio”, e quindi indipendente dai partiti politici e dalla pubblicità, per avere un ruolo di contrappeso al potere delle TV private, con la carica di Presidente plenipotenziario affidata a una personalità indipendente da partiti, economia, religione, eletto direttamente dai cittadini azionisti che pagano il canone, non è mai stata affrontata da tutti quei movimenti che, peraltro, sanno bene che anche Rai1 e Rai2 sono in mano a uomini del Cavaliere di Arcore, realizzando così un monopolio asfissiante.
Qualche generico appello di Grillo vi è stato, ma non seguito da una sistematica campagna organizzativa.
La rinuncia a pagare il canone come atto individuale non porta a nulla, e qui dobbiamo cominciare a parlare di una strategia che coinvolga tutti i movimenti che trovano scandaloso lo stato della informazione televisiva e pericoloso per la democrazia.
Dobbiamo fare una cosa: costituire una associazione, con garanti di assoluto prestigio e indipendenza, compatibile giuridicamente con un ruolo di “class action”. Tale associazione deve far arrivare, attraverso il lavoro dei volontari, un “appello delega” nelle cassette della posta dei cittadini, in cui si dichiara che l’abbonato (nome, cognome, numero di abbonamento) delega la predetta associazione a rappresentarlo in giudizio e anche in una proposta legislativa, impegnandosi a sospendere il pagamento del canone, fino a quando non viene eliminata l’attuale situazione di illegalità, in cui il “servizio pubblico” è diventato servizio ai partiti, con stipendi folli ad una classe dirigente corrotta e lottizzata, e fino a quando non si ottiene il diritto di votare per un presidente indipendente, in elezioni ufficiali.
Tale modulo è un documento, e ogni persona che intende unirsi alla iniziativa, lo deve imbustare firmato e spedirlo all’indirizzo della associazione.
Solo così si può rappresentare, con speranza di successo, coloro che hanno visto la tirannide mediatica arrivare dall’etere nelle proprie case, dove il servizio pubblico è diventato un Minzolini, direttore del telegiornale più importante, che onora Craxi, un delinquente condannato dai tribunali della Repubblica, e fa apologia di reato.
E’ una campagna che richiede molti piccoli gruppi che sul territorio spieghino la necessità democratica di avere un contrappeso mediatico al pensiero unico del monopolio, e spingano più gente possibile, anche con tavoli per la strada, anche nei giorni festivi, a firmare l’impegno alla sospensione del pagamento del canone e la delega all’associazione di “class action”.
Si tratta solo di volerla fare, questa battaglia, con questo metodo, e i numeri saranno verificabili da chiunque e determineranno il risultato.
Finora Grillo è stato tiepido, altri movimenti non sembrano aver capito che questa è la madre di tutte le battaglie per riportare la democrazia nel nostro paese e la palestra dove si formerà una nuova classe dirigente politica.
Spero proprio che qualcuno mi ascolti!
Paolo De Gregorio
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