Incontro con Luigi De Magistris
*D.M. * “ Diciamo che all’interno della magistratura, come in tutte le professioni, c’è un po’ tutto: c’è una parte della magistratura che è pavida, la pavidità è presente all’interno della magistratura, non c’è dubbio, la magistratura che magari sa essere autorevole e forte nei confronti di chi non ha potere, di chi insomma non può creare problemi e fastidi alle indagini in corso, e invece poi una magistratura che è debole e magari diciamo si gira dall’altra parte nei confronti del potere, quella magistratura che descriveva in modo mirabile Piero Calamandrei, nel secolo scorso, la magistratura burocrate e conformista. Poi ci sono, ancora, per fortuna, magistrati con la schiena dritta, magistrati che applicano il diritto in modo uguale, che interpretano il proprio ruolo la propria funzione in ossequio assoluto all’articolo 3 della Costituzione Repubblicana . Tali magistrati sono sempre meno perché poi la sistematica aggressione avvenuta in qst anni da parte della politica contro la magistratura, la politica in generale,in particolare da Berlusconi e dal centrodestra,ma non solo, ha messo sulla difensiva la magistratura e ne ha condizionato anche il modo di lavorare, il sistema disciplinare, anche le nuove generazioni di magistrati sono entrati, diciamo, sotto assedio della politica: se vuoi fare carriera tranquillamente all’interno della magistratura è meglio che non ti occupi di alcune cose. Questo ovviamente non giustifica la pavidità, sia ben chiaro. Chi vuole fare il magistrato non si deve spaventare: vedere i magistrati pavidi e spaventati è peggio di vedere i magistrati corrotti per quanto mi riguarda.”
*Z. Se da domani comincio a delinquere, anche a livello istituzionale, mi scoprono e mi do latitante…posso sperare in una via o una piazza intestate a me?*
*D.M.* “Ma non c’è dubbio!…ciò che sta accadendo in questi giorni, addirittura la riabilitazione politica di Bettino Craxi, la cui storia personale andrebbe lasciata appunto alla storia, ognuno si fa le sue idee..Ma francamente un paese che deve discutere sul fatto di intestare una via o una piazza ad una persona che è morta latitante, che è stata condannata per fatti gravissimi a pene esemplari, che ha commesso il più grave sconcio che un politico possa fare e cioè quello di piegare la propria azione politica ad interessi privati, rappresenta il momento di degrado etico e di crollo morale che sta attraversando il nostro paese, è sintomatico da questo punto di vista.” (l'intervista continua qui)
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