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Berlusconi,Forza Italia

Cosi è, come vi pare

1 l'origine della fortuna
2 La nascita dell'impero mediatico
3 la discesa in campo
4 Gli scandali sessuali
5 febbraio 2010 - matteo adami (28 anni, collaboratore di giornali on-line, laureato con una tesi su S. Benni)

COSÌ È, COME VI PARE
Tra accuse reciproche, grida, cartelloni e astensionismi centristi, il legittimo impedimento è passato alla Camera. Così l’arena mediatica si è di nuovo divisa tra chi accusa il premier di indicibili nefandezze, e chi invece lo difende a spada tratta proclamandone ai quattro venti l’innocenza. Ma chi ha ragione? Noi, che non vogliamo essere nient’altro che schietti reporter di ciò che accade, non possiamo e non vogliamo sbilanciarci. Ergo, vi proponiamo le tesi di entrambi le parti sulle vicende berlusconiane, lasciando a voi l’onore e l’onere di selezionare quella che vi sembra più giusta e veritiera. A voi la scelta.
L’origine della fortuna
Tesi della difesa: Un giovanissimo Silvio Berlusconi, abile chansonnier arruolato da una flotta di navi da crociera, si trovava una notte a camminare per il ponte della nave in cerca d’ispirazione. Ma all’improvviso sentì un grido d’aiuto dai flutti. Senza pensarci due volte si gettò dalla nave per salvare quella vita in pericolo. Dopo essere riemerso con la naufraga in braccio, ella si risvegliò. Era la principessa del Marascur, piccolo stato vicino all’India. Per ringraziare quel giovane forte e coraggioso, gli donò una mappa che indicava l’ubicazione del tesoro di Javes I, fondatore del regno di Marascur e noto cristiano-liberista. Silvio Berlusconi, aiutato da Confalonieri e Dell’Utri, partì alla ricerca di quella misteriosa fortuna. Dopo mille peripezie, il nostro eroe trovò il tesoro e decise di investirlo tutto in una piccola, ma onesta, impresa edile.
Tesi dell’accusa: Silvio Berlusconi cantava sulle navi da crociera, non guadagnava molto ma c’era un sacco di figa. Un giorno però suo padre, che era un funzionario di una banca che aveva legami con la mafia, lo chiamò e gli disse che c’era una montagna di soldi da riciclare e potevano essere utilizzati per una speculazione edilizia. Silvio Berlusconi, senza pensarci due volte, fondò la Edilnord.
La nascita dell’impero mediatico
Tdd: Silvio Berlusconi era infelice. La sua impresa andava a gonfie vele, ma sentiva che dopo aver ricevuto tanto, era ora di restituire qualcosa. Resosi conto del sudiciume e dell’immoralità dilagante, decise di dar vita ad una grande impresa culturale che facesse da faro alla società italiana. Creò Mediaset, una rete televisiva caratterizzata da programmi di altissimo spessore, come Drive-In, Paperissima, La sai l’ultima?, Sarabanda e Telemike. Senza dimenticare il lancio di intellettuali impegnati, come Maurizio Costanzo e il Gabibbo che, secondo alcuni, sono la stessa persona. Purtroppo i nemici della libertà attaccarono il Cavaliere da tutti i fronti, costringendolo quasi a chiudere la baracca. Ma per fortuna sua e dell’Italia, un brillante uomo politico dai solidi principi morali, Bettino Craxi, intervenne per salvare la situazione. Quell’episodio segnò anche l’inizia di una cristallina e innocente amicizia tra il grande statista e il giovane imprenditore.
Tda: Silvio Berlusconi, dopo essersi salvato più volte dal fallimento grazie a capitali di dubbia provenienza, decise di cambiare campo d’affari. Avendo fiutato ciò che interessa di più alla gente, ovvero donne nude e programmi demenziali, si buttò nell’impresa televisiva. In dispregio totale delle leggi vigenti, decise di trasmettere su scala nazionale. Trattandosi di una azione illegale, la sua televisione rischiò una multa storica e la chiusura definitiva. Ma, grazie a Bettino Craxi, uno che ti chiedeva la tangente anche per andare al cesso, si evitò l’oscuramento. Fiutando la gallina dalle uovo d’oro, Craxi sfornò ad hoc un decreto legge per le televisioni berlusconiane. Da allora i due cominciarono a fare affari insieme, finché Craxi non fu costretto a scappare dall’Italia per evitare la galera.

La discesa in campo
Tdd: Dopo aver fatto tanto per l’Italia come imprenditore, il cavaliere capì che la nazione aveva bisogno di lui anche come uomo politico. Sconsigliato da tutti i parenti e amici, che temevano che questa scelta poteva distoglierlo dagli affari, il cavaliere decise comunque di sacrificarsi per il suo Paese. Fondò Forza Italia e riunì una coalizione con le formazione politiche più all’avanguardia. Assieme vinsero le elezioni e governarono d’amore e d’accordo. Ma naturalmente, i nemici della libertà, rosi dall’invidia, tramarono alle spalle e il governo cadde.
Tda: Dopo la stagione di tangentopoli, Berlusconi si trovò senza referenti politici che dessero manforte ai suoi affari. Le sue aziende erano in crisi nera e lui rischiava pure la galera. Decise così, per salvare capra e cavoli, di entrare in politica. La mafia, tramite Dell’Utri, lo appoggiò. Creò dal nulla un partito e lo chiamò Forza Italia, giusto perché c’erano i mondiali e poteva contare su una propaganda gratuita. Poi, tramite le sue televisioni, martellò tutto il Paese con una campagna pubblicitaria ossessiva, fondata su slogan ad effetto (un milione di posti di lavoro). Si riunì in una coalizione con le forze politiche più becere, dai postfascisti agli ex democristiani riciclati, passando per la Lega Nord. Non potendo mantenere le promesse assurde che aveva fatto agli alleati, come la secessione dell’Italia, fissazione delirante del carroccio, il suo governo cadde dopo sei mesi.
Gli scandali sessuali
Tdd: Il Cavaliere, dopo una vita spesa a favore degli altri, si sente vecchio e stanco. Ma nonostante questo, vuole continuare ad essere un fulgido esempio per le nuove generazioni. Per tale ragione organizza di tasca sua dei meeting in cui vengono invitati esclusivamente dei giovani, casualmente tutte donne. In questi incontri si declamano versi, si discute di arte e si suona la chitarra e, a volte, anche la tromba. Per premiare i ragazzi più meritevoli, viene offerto uno stage al parlamento italiano, ma solo dopo una durissima selezione.
Tda: Silvio Berlusconi, nonostante sia sposato e abbia da tempo passato i settanta, non rinuncia alle sue amanti. Tra di loro prostitute, divette della televisioni e addirittura alcune minorenni. Non contento di aver sperperato soldi pubblici per organizzare orge in cui lui è l’unico maschio presente, premia le sue favorite con incarichi pubblici, anche di primissimo piano. Per tale condotta, la moglie chiede il divorzio. Libero dal controllo coniugale, Berlusconi riempie le liste elettorali con le sue amanti, dopo averle già infarcite con i suoi avvocati e persone del suo entourage, tra cui il suo visagista.

FINE

Note: ilfattaccioquotidiano.blogspot.com

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